Como, sfiducia a Cavadini
L’assessore salvo per un voto

Verdetto a sorpresa poco dopo l’una del mattino: 6 consiglieri di maggioranza votano scheda bianca

La mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore comunale alla Cultura Luigi Cavadini non passa per un solo voto. Hanno votato a favore della mozione (presentata dai gruppi di opposizione) 11 consiglieri, altri 11 hanno votato contro, 6 le schede bianche.

In sintesi, hanno sfiduciato Cavadini tutti i consiglieri di minoranza tranne il leghista Diego Peverelli (non partecipa mai al voto delle mozioni contro singoli assessori ed è uscito dall’aula). Mentre la maggioranza (17 presenti, compreso il sindaco Mario Lucini) si è spaccata: 11 hanno votato per salvare Cavadini, 6 hanno mandato un messaggio chiaro votando scheda bianca.

Non hanno partecipato alla seduta consiliare (e quindi non hanno votato) i consiglieri di maggioranza: Andrea Luppi del Pd, Gianni Imperiali di Como Civica e Marco Servettini di”Amo la mia città”. Inoltre Italo Nessi (Como Civica) ha lasciato l’aula in anticipo e non ha votato.

Il voto testimonia i malumori presenti anche all’interno della maggioranza per l’operato di Cavadini. L’assessore è finito nel mirino dopo il flop del bando pubblicato per trovare l’organizzatore della nuova mostra di Villa Olmo. Il Comune ha dovuto ripiegare sull’affidamento diretto, dando l’incarico alla società milanese Sae Comunicazione Integrata, che non è specializzata in mostre d’arte.

La seduta consiliare è durata quasi 5 ore e non sono mancati attacchi pesanti a Cavadini dai banchi della minoranza.

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