«Così faccio rinascere
le vecchie cave di pietra»

Per decenni fonte di ricchezza e di fatica. Poi il benessere e la chiusura: un uomo di Carate Urio ha rimesso mano a quella che si trova sopra Somaina

Il famoso “sasso nero di Moltrasio” ha permesso nei secoli le abitazioni dei paesi rivieraschi del lago di Como. Le cave di pietra di Carate Urio sono state fonte tanto di ricchezza, quanto di fatica per le popolazioni lariane.

Ma è stata proprio la fatica di cavare le pietre e portarle a riva per caricarle sui comballi, a dirottare i giovani usciti dalla seconda guerra mondiale verso lavori meno usuranti. Gli anni del “boom economico” hanno poi dato il colpo di grazia al mestiere del cavapietra.

I ricordi

Restano ora i ricordi di un lontano passato e, in questo spirito, Giancarlo Boggia, caratese doc, ha rimesso mano alla cava di pietra dei suoi avi, sopra Somaina a mezza costa lungo la mulattiera per i Monti di Carate, ripulendola dalle sterpaglie e riadattando sia la via d’accesso sia l’antica capanna di sassi dove i cavatori si riparavano dalle intemperie.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 16 giugno 2015

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