Dimentica di indicare
il prezzo del formaggio
Multa di mille euro

Sanzione per il cartellino sbagliato. Non era precisato se il costo fosse per un chilo o un etto. Il commerciante: «È un’esagerazione, serve buonsenso»

La storia è quella di un venditore di pasta fresca e formaggio che si è ritrovato con una multa da più di mille euro per non aver esposto l’unità di misura dei prezzi esposti. In pratica c’era solo indicato il costo, ma non se si riferiva a chilogrammi oppure a etti.

Tre giorni alla settimana

«Ho comprato un posto al mercato coperto - racconta Orizan Genc, albanese da tanti anni residente a Sondrio - dove vendo formaggi e pasta fresca senza conservanti e ho iniziato la mia attività. Dopo un paio di giorni i vigili hanno fatto un controllo e mi hanno fatto notare che avevo esposto soltanto il prezzo della merce, ad esempio 14,9 senza mettere l’indicazione, che era in chilogrammi. A quel punto ho aggiunto immediatamente sui cartelli la correzione, ma un mese dopo mi è arrivata una multa da 1.050 euro».

L’esercente ammette di avere sbagliato, ma contesta «la mancanza di buonsenso». «Sono al mercato il martedì, giovedì e sabato con i prodotti freschi che porto direttamente dalla Valtellina - aggiunge - e mi impegno molto nel mio lavoro. Appena mi hanno fatto notare la dimenticanza ho provveduto subito a riparare all’errore. Faccio tanti chilometri e mi dà fastidio che non si guardi la qualità dei prodotti, ma una dimenticanza che ho colmato appena mi è stata fatta notare. Per me una multa da mille euro per i cartellini sbagliati è un’esagerazione. Servirebbe buonsenso. Mi sembra che ci sia accanimento per cose minime, io non ce l’ho con i vigili che fanno il loro lavoro, ma davvero questa situazione è esagerata».

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