Duomo, scavi per la tomba di Maggiolini

Coletti: «Carotaggi per verificare cosa c’è sotto». Potrebbero riscrivere la storia della Cattedrale

l vescovo Alessandro Maggiolini riposerà in Duomo, accanto all’altare dell’Assunta, Virgo Potens: il pastore della chiesa comense per 18 anni l’ha chiesto nel testamento spirituale, letto al termine della cerimonia in cui migliaia di confratelli e di fedeli l’hanno consegnato a Dio.
A una settimana dal congedo terreno, il vescovo Diego Coletti si appresta a dar esecuzione alla volontà del “fratello Alessandro”. Anzi, ieri mattina, al termine della cerimonia in occasione della ricorrenza della patrona dei carabinieri, la Virgo Fidelis, l’ha chiamato «Don Sandro», con un tono di voce che diceva ancora di più dell’affetto. Forse era tenerezza, forse è quella cosa che si sente dentro, inesprimibile a parole, quando coglie il pensiero di tante cose belle rimaste e che rende le incombenze leggere come una carezza. Perché sono fatte in nome di chi non c’è più.
Ed effettivamente non è un’incombenza facile quella di dare casa alle spoglie mortali di un vescovo che ha chiesto di essere sepolto accanto all’altare dell’Assunta, decorata dalle preghiere comasche nei secoli e anche dal gusto. È un’opera d’arte, quell’altare e tutto ciò che lo contorna, il Duomo è la massima opera d’arte comense ed è la massima espressione di una fede lunga più di 1.600 anni. Per questo, ieri mattina, il vescovo Coletti, accompagnato dall’arciprete monsignor Lorenzo Bataloni, da monsignor Carlo Calori e da Gianni Quagelli, ha compiuto un sopralluogo per avviare le procedure che porteranno alla predisposizione della tomba. Una procedura coordinata dalla Soprintendenza e dallo stesso soprintendente, Alberto Artioli che non solo è esperto, ma ha posto tra i prediletti il Duomo di Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA