È morto il cardinale Tettamanzi

Malato da tempo, si è spento nella Villa Sacro Cuore a Triuggio. È stato arcivescovo della diocesi di Milano dal 2002 al 2011

E’ morto all’età di 83 anni, dopo una lunga malattia, il cardinale Dionigi Tettamanzi.

Arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011, il cardinale si è spento nella Villa Sacro Cuore, la Casa di spiritualità della Diocesì, a Triuggio, in Brianza, dove si era ritirato dopo la fine del mandato.

Villa Sacro Cuore non è lontano da Renate, il paese dove era nato il 14 marzo 1934. Accanto al cardinale c’erano i familiari e Marina, la storica assistente.

Ieri il cardinale Angelo Scola e il neo eletto arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, avevano diffuso una nota per spiegare che le condizioni di Tettamanzi si erano «particolarmente aggravate» e per invitare la comunità diocesana a pregare per lui.

Entra in seminario nel ’45 a 11 anni . Viene ordinato presbitero il 28 giugno 1957, all’età di 23 anni, dall’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro cardinale e poi papa Paolo VI). Il 1º luglio 1989, all’età di 55 anni, viene nominato arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo da papa Giovanni Paolo II; il 20 aprile 1995 viene nominato arcivescovo metropolita di Genova

.L’11 luglio 2002 è nominato arcivescovo metropolita di Milano; succede al cardinale Carlo Maria Martini, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 18 ed il 19 aprile partecipa come cardinale elettore al conclave del 2005 che elegge come nuovo papa, il cardinale Joseph Ratzinger.

Il 20 marzo 2008 promulga il nuovo lezionario di rito ambrosiano. Nel dicembre dello stesso anno costituisce il “Fondo famiglia-lavoro” per dare un aiuto a chi, di fronte alla crisi economica iniziata in quell’anno, sta perdendo il lavoro. Il fondo viene avviato con un milione di euro messi a disposizione dal cardinale.

Il 28 giugno 2011 viene accettata la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiungimento dei limiti di età. Gli succede il già patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA