Erba, scritte blasfeme a sant’Eufemia
È polemica sulle videocamere

La scena del vandalismo è stata ripresa, ma la visuale è coperta da un albero

E la Lega dice: «Gli impianti funzionano male». Il vicesindaco: «Controversia sterile»

Le forze dell’ordine stanno indagando sulle scritte blasfeme comparse nella notte fra sabato e domenica sulla chiesa di sant’Eufemia e sul gazebo montato nel cortile dell’Istituto San Vincenzo. Si stanno visionando i filmati registrati dalle videocamere.

Si tratta di due uomini che hanno agito a volto coperto, ma le telecamere sono riuscite comunque a riprendere il loro passaggio. Le immagini però non sono nitide. E infatti il giorno dopo, in città, ci si interroga sull’efficienza e sulla disposizione degli impianti di sorveglianza.

Coperti dagli alberi

«Capita spesso - dice il segretario della Lega Carlo Moggia - che non riescano a riprendere il dovuto. O perché ci sono ostacoli che disturbano il campo visivo o perché è troppo buio».

La telecamera presente in piazza, ricorda però Moggia, non riesce a riprendere direttamente l’entrata della chiesa, coperta da un albero; così come non riesce a riprendere quanto accade sotto i portici all’incrocio con via Cadorna, presi di mira dagli incivili.

«Lo stesso problema - continua il segretario del Carroccio - era sorto in piazza Prepositurale a all’inizio di aprile, quando venne imbrattato con una scritta blasfema il muro laterale della chiesa di Santa Maria Nascente. La telecamera c’è, ma i graffitari riuscirono ad agire indisturbati coperti dagli alberi». Moggia chiede insomma se non sia il caso di rivedere la disposizione delle videocamere: «Le telecamere non mancano - concede - se pensiamo che in tutta la città sono quaranta. Spesso, però, non sono di grande aiuto. Mi chiedo poi se siano macchine di ultima generazione, in grado di riprendere bene anche al buio, o se non sia il caso di sostituirle con strumenti più all’avanguardia».

Per Claudio Ghislanzoni, vicesindaco con delega alla sicurezza, si tratta di una polemica sterile.

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