Esclusivo e unico
Il teatro Licinium
compie un secolo

Erba Il primo spettacolo nell’estate del 1923 Altrove non c’è uno spazio all’aperto così prestigioso Pochi si sono ricordati dell’importante ricorrenza

Compie un secolo il teatro Licinium di Erba che ha donato tanto lustro alla città.

La sua storia è assai importante. Sul palcoscenico del Licinium sono passati, in particolare prima della guerra e subito dopo, i più grandi attori del teatro italiano. In pochissimi però si sono ricordati che il Licinium ha cominciato la sua gloriosa storia nell’estate del 1923: cento anni fa esatti.

La fanciulla del West

Il primo spettacolo andato in scena, come scrive Mauro Colombo, giornalista erbese, autore del prezioso volume “Licinium”, fu “La fanciulla del West”, in prosa. Nella stessa estate furono date due opere liriche, “Norma” di Bellini e l’”Ernani” di Verdi, proprio in questi giorni di fine agosto, primi di settembre. Come raccontano Mauro Colombo e lo storico Giorgio Mauri l’idea e la realizzazione del teatro posto in cima al colle che domina la plaga erbese, fu dei fratelli F ederico ed Alberto Airoldi, milanesi trapiantati a Erba e innamorati della Brianza e del teatro. Fu così che sull’elevato dosso cominciò a sorgere una struttura in legno che copriva un ampio palcoscenico. Quello fu l’inizio. Quel teatro ancora provvisorio fu chiamato Licinium, in onore del console romano Licinio. Il teatro stabile, in cemento, di stile neoclassico sorte nel 1926. Il Licinium che ancora svetta sull’ampio poggio nel cuore di Erba fu realizzata ancora una volta grazie al mecenatismo dei fratelli Airoldi. Il progetto fu di Fermo Bassi e Giacomo Pozzoli.

Cominciò così la grande stagione di questo teatro, voluto anche dal critico letterario milanese, Renato Simoni. Memorabili furono le prime edizioni della “Passione di Cristo” e una lunga serie di spettacoli di opere in prosa e liriche. Al Licinium recitarono anche Ruggero Ruggeri, con Evi Maltagliati, le sorelle Grammatica, Memo Benassi ed altri grandi nomi. Il teatro erbese conquistò in fretta il ruolo di succursale estiva del bel mondo teatrale milanese.

La stampa nazionale vi dedicò parecchi articoli. Tommaso Marinetti scovò tra le ballerine della Ruskaja che si esibivano sul celebre palcoscenico, la giovanissima Giannina Censi che divenne l’immagine danzante del Futurismo.

Celebri furono anche le recite della “Passione” del dopo guerra. Nel 1955 fu celebrata la duecentesima replica di questo spettacolo. L’ultimo grande a recitare qui fu Tino Buazzelli. Importante però fu anche, in seguito, la stagione dell’Accademia dei Licini” con il regista Gianlorenzo Brambilla e con Shakespeare. Il resto è cronaca.

Nessuna cerimonia

Nonostante tutto questo luccicante curriculum non è stata organizzata alcuna cerimonia celebrativa dei 100 anni. Un ricordo del Licinium di Erba però “andrà in scena” tra qualche mese con la riedizione anastatica di un volumetto edito decenni fa in cui vi è la grande stagione degli anni Trenta.

L’iniziativa è di Franca Squarciapino e Giorgio Mauri, per in ciclo di iniziative “Aspettando il museo”, la pinacoteca che Ezio Frigerio ha voluto donare alla sua Erba.

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