Una “app” per i conti in nero
Indagati venti dentisti a Lecco

Blitz della Guardia di Finanza in molte città. Una “app” consentiva di tenere due archivi. Contabilità in nero, si cancellava con un comando

Una ventina di dentisti lecchesi sono indagati dalla Procura della Repubblica di Bergamo per le ipotesi di reato concorso nella distruzione e nell’occultamento della contabilità nell’ambito di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza cittadina a cui è stato dato il nome di “Black Storage”.

Evasione fiscale tecnologicamente all’avanguardia, la si potrebbe definire: i professionisti utilizzavano infatti software gestionali creati appositamente per occultare i guadagni “in nero”.

E’ stato individuato un sistema realizzato da tre società leader nel settore della produzione di software (con sedi a Milano, La Spezia e Ragusa) per consentire ai dentisti l’occultamento di parte della contabilità. Il programma era in grado di smistare, in base a percentuali stabilite dagli utilizzatori, la contabilità su archivi paralleli: il primo, ufficiale, redatto con tutte le specifiche richieste dalle leggi in materia. Il secondo, nascosto dietro una complessa sequenza di comandi, teneva conto della parte degli incassi da sottrarre a tassazione.

Ulteriore “ valore aggiunto”: la cancellazione rapida dei dati contenuti nell’archivio nascosto, funzione da utilizzare , attivando alcuni tasti, per eliminarli definitivamente o temporaneamente in caso di una ispezione fiscale. E che era possibile attivare anche da un accesso remoto, come il cellulare.

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