Ex politici della Regione, tremila euro al mese per cinque anni di lavoro

Una pensione da 5.700 euro lordi al mese per 15 anni di lavoro. È l’indennità di cui godono gli ex consiglieri regionali, come Giovanni “Mariuccio” Orsenigo e Giuliano Sala.

Pensioni da record bipartisan per chi è rimasto seduto al Pirellone, eletto come consigliere regionale. Merito di una norma votata dagli stessi consiglieri nel 1995, che riconosceva la pensione d’oro anche ai consiglieri cessati e non rieletti, e abrogata soltanto 18 anni dopo, ma che continua a distribuire generosi vitalizi ai politici lombardi.

Nell’elenco delle “somme erogate nell’anno 2013”, pubblicato sul sito della Regione e diffuso dal consigliere regionale dei Movimento Cinquestelle Stefano Buffagni, compaiono anche sei ex rappresentanti regionali comaschi.

Politici che, in base alla legge del ’95, possono contare su una pensione integrativa di tutto rispetto, soprattutto se paragonata con i relativamente pochi anni di lavoro a cui si riferisce.

La parte del leone la fanno, come anticipato, gli ex consiglieri Giovanni Orsenigo, già presidente dell’amministrazione provinciale, eletto al Pirellone nelle liste dei Ds, e Giuliano Sala, ex Forza Italia e successivamente Pdl. Entrambi hanno incassato un vitalizio annuo lordo di 68.254 euro e 44 centesimi per quindici anni di lavoro.

Giuseppe Guzzetti è stato in Regione 17 anni nelle liste della Democrazia Cristiana, come consigliere prima e come presidente dal 1979 al 1987 e oggi può contare su un vitalizio di 57.935 e 4 centesimi lordi. Ritornando a sinistra Renato Tacconi, socialista rimasto per ben 19 anni nel consiglio regionale a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, incassa un vitalizio di 47.829 euro lordi all’anno, Emilio Russo, del Pd, riceve invece dalle casse del Pirellone 44.238 euro e 96 centesimi, ovvero 3.700 euro scarsi ogni mese. Al suo compagno di partito Gianstefano Buzzi, ex esponente del Partito Comunista, sono invece bastati cinque anni in consiglio regionale per garantirsi un vitalizio di 37.919 euro (sempre al lordo delle tasse). Infine Ettore Adalberto Albertoni, leghista, ex assessore, 22.751 euro all’anno per cinque anni in consiglio regionale.

Ma non sono soltanto gli ex politici che hanno già compiuto i sessant’anni a godere di una norma abrogata sull’onda delle proteste e dell’indignazione di molti cittadini. Perché in base alla legge del 1995 quel vitalizio poteva diventare un assegno di reversibilità per gli eredi, come la moglie di Felice Bernasconi, Adriana, a cui lo scorso anno sono arrivati poco meno di 29mila euro.

Come detto dall’attuale legislatura l’assegno vitalizio è abrogato, ovvero non ci sarà per tutti i nuovi politici. Quelli in carica o appena cessati, invece, potranno comunque goderne ma soltanto al compimento dei 66 anni di età.

«Ci è stato invece bocciato - commenta il consigliere comunale del M5S Luca Ceruti, che ha diffuso i dati ricevuti dal collega di movimento seduto al Pirellone - l’emendamento che toglieva il vitalizio ai condannati per reati contro la pubblica amministrazione e di stampo mafioso».

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