Faggeto, due giorni in acqua
Danilo, è record col cuore

Immerso a 10 metri per 50 ore e 5 minuti. «È stata dura, sono stato male, ma ho resistito»

Ce l’ha fatta: Danilo Bernasconi ha battuto il record mondiale di immersione in acqua dolce restando dalle 8.37 di venerdì alle 10.42 di ieri a dieci metri di profondità nelle acque del lago. Un record del cuore scritto con la forza di volontà del sub di 33 anni e con il supporto degli amici e dei medici.

Esce dall’acqua del lago dopo 50 ore e cinque minuti visibilmente affaticato ma con una capacità di autocontrollo e di gestione delle emozioni sorprendente.

«Sono un po’ frastornato - dice Danilo - ma c’è tanta gente attorno ed è bello. È stata veramente dura. Dopo 9 ore di immersione sono stato male e ho vomitato, dopo 22 ore stavo andando fuori di testa e volevo uscire, le ultime 10 ore ho avuto problemi di vista, vedevo cose che non esistono. Quello che mi ha fatto andare avanti è la determinazione per portare a termine quel che si inizia. Ce l’hai scritto dentro che devi fare qualcosa fuori dalle righe. Per battere un record nulla è semplice, se no non sarebbe un record. Io e tutto il team abbiamo affrontato una preparazione fisica e psicologica, un percorso durato 7 mesi. Da solo non ce l’avrei mai fatta».

E davvero Danilo da solo non sarebbe diventato un recordman. Senza gli amici sub dello staff, senza i medici e senza la voce dei due nipotini, Lorenzo di 3 anni e Alice di 6 che nel momento della crisi gli sono stati d’aiuto attraverso la radio, punti di riferimento, stimoli emozionali secondo gli psicologi.

Oltre alla preparazione atletica per un’impresa del genere ci vuole una gran testa, nel senso di grande stabilità psicologica.

Con le orecchie un po’ cotte, stanco ma lucidissimo, le ciabattine ai piedi, la muta ancora addosso, Danilo va a fare gli esami nel settore in cui è stato allestito un mini laboratorio. Il record di Danilo non è solo sportivo, ha anche grande interesse per la ricerca scientifica. Collegati all’impresa di Danilo studi di medicina iperbarica, posturale, nutrizionale e psicologica. Ma anche studi su ipotermia e glicemia per aiutare la cantieristica subacquea e pure per il diabete sommerso, in modo da poter magari dare la possibilità di brevetto anche ai diabetici: è allo studio al Niguarda di Milano.

«Danilo non è mai uscito dalla curva decompressiva, utilizzando miscele ossigenate, avendo introdotto miscele arricchite, abbiamo abbassato la saturazione d’azoto» spiega tradendo un po’ di emozione Luca Morelli medico iperbarico e coordinatore dello staff medico .

«L’impresa - aggiunge - ha una valenza cognitivo comportamentale studiata dalla Ludes di Lugano, molto ci ha detto sulla postura in assenza di gravità, Danilo dopo 40 ore, pur facendo stretching aveva mal di schiena. Poi dal punto di vista dell’alimentazione l’Università di Padova con l’istituto di scienze biochimiche e fisiologiche ha studiato i rapporti tra alimentazione (in questo caso liquida) e la massa corporea. Danilo aveva un holter cardiologico e uno glicemico sottocutaneo. In cinquanta ore, facendo le somme Danilo ha dormito solo due ore». n 

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