Frontalieri “spiati”
per non inquinare

Inchiesta svizzera alle dogane, servirà a realizzare un nuovo piano della mobilità

Sondaggi e inchieste a tappeto in tutti i valichi di frontiera. I frontalieri diretti in Svizzera verranno fermati a campione non per controlli, ma per rispondere a domande. Per la precisione i quesiti riguarderanno l’immatricolazione dei veicoli, il tipo di automobile, se furgone o berlina, non ultimo il tasso di occupazione della macchina, ovvero quante persone viaggiano su una singola vettura.

Secondo il dipartimento ticinese tutto questo servirà per costruire un nuovo piano della mobilità, improntato alla sostenibilità e all’abbattimento del traffico automobilistico.

Cauti i sindacati italiani: «Se dietro si nasconde un’operazione, per così dire, di spionaggio nei confronti dei frontalieri allora non ci stiamo».

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