Fusioni, Pellio sfida il ministro Alfano

Il piccolo Comune della Valle Intelvi contesta con una class action la circolare che impone di unificare i servizi entro la fine dell’anno

Di unire i servizi comunali non abbiamo alcuna voglia. Il piccolo Comune di Pellio Intelvi, mille abitanti, sfida il ministero dell’Interno di Angelino Alfano che, sulla base della circolare del 12 gennaio scorso, ha previsto il commissariamento dei piccoli paesi che entro la fine dell’anno non uniranno i servizi comunali.

E così ha deciso di partecipare alla “class action” partita da ASMEL, l’associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali che raggruppa oltre 2200 comuni in tutta la penisola e che si è costituita come espressione esponenziale dei 5700 comuni italiani a rischio di accorpamento, affiancando nel ricorso al Tar Campania diversi comuni. Il comune di Pellio si è sempre dichiarato contrario ad ogni forma di fusione con i comuni limitrofi, le cui procedure preliminari, con apposite delibere dei consigli comunali, sono state avviate da diversi comuni del territorio. Secondo i piccoli Comuni la “legge rappresenterebbe la lesione tangibile del principio di autonomia degli Enti Locali e del principio di eguaglianza garantiti dalla stessa Costituzione”.

I servizi su La Provincia di giovedì 7 maggio

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