Gli Alpini e le trincee recuperate
«Così rinascono storia e turismo»

L’idea di un rilancio della Linea Cadorna raccolta da Penne nere e Spina Verde

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Como

«In realtà per le vecchie trincee della cosiddetta Linea Cadorna, negli ultimi anni si è fatto molto, almeno a Como. Il loro recupero si deve soprattutto alla buona volontà degli alpini comaschi e dei vertici del Parco regionale della Spina Verde, che hanno saputo attingere a diversi bandi per reperire le risorse necessarie a porre fine a un lungo periodo di abbandono».

All’assessore alla Cultura del Comune di Como Luigi Cavadini piace ricordare lo sforzo messo in campo per il salvataggio delle trincee comasche di Cavallasca o di Cardina, gli avamposti dai quali, esattamente cent’anni fa, il generale Cadorna immaginava di poter invadere la Svizzera.

Di quell’idea, crollata dopo la debacle di Caporetto, scriveva ieri su L’Ordine il professor Mario Conetti, docente di Storia medioevale alla Statale e all’Università dell’Insubria, rimarcando anche l’appeal turistico di luoghi mai sufficientemente valorizzati, almeno non quanto in altre province vicine, come nel caso di quella del Verbano Cusio Ossola.

In realtà, la situazione della linea Cadorna, almeno per quelle aree già sottoposte a restauro, è più che rosea, come spiega Achille Gregori, della sezione comasca dell’Associazione nazionale alpini.

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