Il sindaco Bizzozero spiazza tutti
«Moschea, farò votare io Cantù»

Apre alla consultazione dopo il no al referendum: «Lega incapace di organizzarlo». Molteni: «È una pagliacciata, non ci stiamo. E impediremo fisicamente l’apertura»

Non si farà il referendum sulla moschea, e il sindaco Claudio Bizzozero torna ad annunciare che sarà lui a chiedere l’opinione dei canturini, lanciando una consultazione. Ma la Lega non ha intenzione di restare in attesa delle mosse della maggioranza e annuncia non solo manifestazioni di piazza ma anche, parola del deputato Nicola Molteni, di «ostacolare fisicamente» l’apertura del luogo di culto in un capannone di via Milano 127C.

Moschea che potrebbe aprire le proprie porte entro la primavera, progetto promosso da cinque associazioni di stranieri attive in città – pachistani, tunisini, albanesi, marocchini, senegalesi – che si sono unite per creare un centro culturale che raccoglierà fedeli musulmani di 13 diverse nazionalità, 700mila euro di costo.

Il Carroccio si oppone e non accetta la bocciatura da parte della commissione elettorale. Irricevibile, il giudizio, perché non è propositivo e perché limita i diritti delle minoranze etniche e religiose. «Siamo arrabbiati – dice furioso il deputato padano Nicola Molteni – perché si è impedito al popolo di votare, uno dei fondamenti della democrazia. E non si è trattato di una decisione tecnica, ma figlia delle politica e soprattutto della paura che questa maggioranza aveva di venire spazzata via dalla percentuale di quanti avrebbero votato no alla moschea, e quindi al loro operato».

«Saremmo stati tutti più felici se si fosse fatto il referendum – replica un po’ sarcastico il sindaco – perché una consultazione ha solamente valore consultivo. Ma la Lega non è stata capace di portare avanti correttamente l’iter, nemmeno di proporre un quesito accoglibile». Così il sindaco conferma la propria intenzione: «Faremo una consultazione – annuncia – perché è importante sapere cosa pensano i canturini in merito alla questione».

La Lega però già s’era espressa in merito, bollandola come una iniziativa senza alcun valore, alla quale non è interessata, non avendo valore prescrittivo. Una pagliacciata, insomma.

I servizi su “La Provincia” di venerdì 23 gennaio 2015

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