Il soccorritore: «Così in grotta
ho salvato lo speleologo»

Daniele Bassani racconta il salvataggio in Baviera del tedesco intrappolato a mille metri di profondità

«In tutto siamo stati sotto terra 65 ore, quando il ferito si è sentito al sicuro ha voluto una foto con noi»

Como

«Appena l’abbiamo raggiunto gli abbiamo detto: “Ti tiriamo fuori da qui”, ma lui era ancora sofferente per i quattro giorni trascorsi sotto terra. Solo quando ha capito che ce la stavamo facendo ha voluto una foto ricordo insieme a noi. Mi ha fatto molto piacere».

Daniele Bassani, comasco, 46 anni, nel soccorso da 26, è uno degli uomini della squadra 1. La prima che è entrata nella grotta di Westhauser in Baviera. Il ferito, Johan Westhauser, deve la vita a loro, sedici volontari del Soccorso alpino selezionati per una missione che fino al momento dell’intervento degli italiani sembrava impossibile. Il geologo tedesco era precipitato a quasi mille metri di profondità domenica notte attorno alle 2, colpito da un sasso in testa. «A me il preallarme è arrivato alle 3 di domenica. Ma l’ordine di partire è arrivato solo giovedì sera».

Buio e freddo

Bassani, con il resto della squadra uno, ha affrontato sette ore di auto per arrivare in Germania, e dopo poche ore di sonno, venerdì mattina è sceso con il resto della squadra ad occuparsi del ferito.

L’intervista su La Provincia in edicola domenica 22 giugno

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