Il teleriscaldamento, l’altra grana
Gli inquilini del Comune non pagano

«Bollette carissime», dice l’avvocato che li rappresenta: «E nessuno ha i soldi». Partite le prime ingiunzioni. Il passo successivo è il pignoramento degli stipendi

Mica vero che è solo questioni di affitti. Tra il Comune di Como e i suoi inquilini è in corso una battaglia su più fronti, se è vero, come vero, che una ventina di loro - residenti in via Turati e in via San Bernardino da Siena - attende da un mese di poter essere ricevuta dal sindaco.

Parte dei debiti accumulati con il padrone di casa sarebbero da ricondursi al mancato pagamento delle bollette per il teleriscaldamento, un sistema che avrebbe dovuto consentire a tutti di risparmiare qualcosa ma che, al contrario, avrebbe aggravato le spese di tutti i condomini, come dice l’avvocato Romina De Colle (che assieme alla collega Cecilia Volonté si è fatta carico delle istanze degli inquilini): «Oggi - dice - i costi del riscaldamento arrivano anche a 2mila euro all’anno», molto più di quanto costi l’affitto.

È un problema sociale, lascia intendere l’avvocato. L’amministrazione ha inviato a tutti le prime ingiunzioni. Il passo successivo saranno i pignoramenti del quinto dello stipendio (per chi ce l’ha) o di chissà cos’altro. Così il terrore serpeggia nelle case popolari : «I miei assistiti - prosegue l’avvocato - stanno pagando poco alla volta», ma la verità è che molti di loro non hanno un centesimo, senz’altro non le migliaia di euro necessarie a estinguere i debiti accumulati.

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