Il vescovo rilancia: «Dialogo»
Ma Bruni non cambia idea

Il sindaco: «Il Ramadan? Il parco delle Rimembranze è l’unica soluzione»
Prefetto e questore: «Il Comune trovi un’alternativa che metta tutti d’accordo»

«Una soluzione condivisa». A chiederlo, ieri a margine della tradizionale messa in onore del patrono cittadino, il questore Massimo Maria Mazza, il prefetto Sante Frantellizzi e il vescovo Diego Coletti. Il nodo da risolvere è, ovviamente, quello dello spazio da concedere alla comunità musulmana per le preghiere del mese di Ramadan. L’amministrazione comunale, nell’ultima giunta, ha disposto di non consentire ai fedeli di Allah di pregare in piazza D’Armi a Muggiò e li ha invitati ad utilizzare il parco delle Rimembranze, nel cuore della Spina Verde. Ipotesi, questa, che ha mandato su tutte le furie non solo il portavoce degli islamici, Safwat El Sisi, ma anche gli alpini comaschi che si sono detti contrari in quanto quel luogo rappresenta la memoria oltre ad accogliere anche un altare.
All’esterno delle navate della basilica di Sant’Abbondio e all’ombra dei due campanili ieri pomeriggio autorità politiche e militari, ma anche semplici cittadini, non parlavano che della questione Islam. «Credo che quello che stia accadendo - ha detto monsignor Coletti - sia il tentativo di affrontare un discorso complesso e difficile, senza che ci debbano essere preconcetti e intolleranza. Si tratta della buona ricerca di una soluzione che tenga conto del rispetto del parco delle Rimembranze e del desiderio degli islamici di avere un posto dove pregare. Bisogna trovare una soluzione condivisa e in questo senso mi pare che la posizione del prefetto sia quella giusta. Non bisogna creare scontri o tensioni ulteriori. Non vedo un braccio di ferro, ma come detto il tentativo di arrivare a un accordo». Dal prefetto Sante Frantellizzi è arrivato anche ieri l’ennesimo appello al dialogo: «Mi aspetto un’apertura da parte del Comune per trovare una soluzione in grado di mettere d’accordo tutti». Lo stesso ha fatto il questore Mazza: «Penso che si debba assolutamente arrivare alla condivisione di una soluzione alla questione».

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