Il vigile eroe mette in fuga i ladri

Bulgarograsso, ha affrontato anche uno dei banditi: «Aveva un coltello, ha cercato di colpirmi al petto». Due episodi in una settimana tra via Fogazzaro e via Sant’Elia: sventati i colpi in alcune villette

Ladri messi in fuga dai vigili in via Sant’Elia. Movimentato episodio l’altra sera negli stessi quartieri dove, una settimana fa, un agente di polizia locale è stato aggredito e ha rischiato di essere accoltellato da un malvivente.

A seguito di ripetute segnalazioni della presenza sospetta in zona di una Mini Cooper grigio scuro, ogni sera la pattuglia della polizia locale compie diversi giri di perlustrazione. Proprio come l’altra sera quando, intorno alle 21.30, l’arrivo dell’auto dei vigili con il lampeggiante in azione ha consentito di sventare un furto.

«Una prima volta eravamo passati verso le 20.30 e avevamo notato un’auto uscire dalla via, a luci spente – spiega l’agente Fabio Minoia, di pattuglia col collega Lorenzo Legnani – I residenti ci hanno riferito che due uomini, vestiti di nero con sciarpa e cappellino scuro, erano appostati in zona a fumare e, al nostro arrivo, sono fuggiti a bordo di una Mini a fari spenti. Siamo tornati alle 21.30 e abbiamo incrociato una Mini mentre si allontanava, a luci spente, a tutta velocità. Arrivati in fondo alla via, con i fari abbiamo inquadrato due persone che erano già all’interno di una proprietà privata. Quando ci hanno visto, hanno scavalcato da una recinzione all’altra e sono scappati nel bosco».

Decisamente più drammatico il furto sventato circa una settimana prima in una villa in via Fogazzaro, a poche decine di metri da via Sant’Elia. «Parcheggiata l’auto di servizio, abbiamo perlustrato a piedi il parchetto – racconta Minoia – Nel girare, abbiamo notato delle luci sul tetto di una villa. Indirizzata la torcia verso l’abitazione, abbiamo visto due uomini che, dopo essere saltati giù dal tetto del box, stavano tentando di forzare una finestra. In quel momento non avevamo ancora capito se stessero uscendo o entrando, fatto sta che, quando ci hanno visto, ci sono venuti incontro di corsa».

Nel correre verso il bosco, hanno perso il cacciavite per strada. «Saltati fuori dal cancello della villa, hanno cominciato a correre verso il bosco – prosegue Minoia – Noi eravamo a metà parchetto. Quando ho incrociato uno dei due ladri, gli ho tagliato la strada e siamo finiti entrambi a terra perché lui, inciampando in alcuni rami, è caduto e ha trascinato con sé anche me. Sono finito sotto di lui, praticamente faccia a faccia. Aveva in mano un coltello lungo circa venti centimetri e ha cercato di accoltellarmi al petto. Nulla avevo per difendermi, se non la torcia di ferro, con cui sono riuscito a colpirlo alla mano e disarmarlo».

«È rimasto per qualche istante fermo su di me poi, nell’alzarsi, mi ha dato una pedata al costato. Mi ha rotto tre costole e inclinato una quarta. Dopodiché è scappato nel bosco, così come l’altro ladro all’inseguimento del quale si era messo il mio collega. Se fosse riuscito ad accoltellarmi, per me sarebbe stata la fine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA