Impennata dell’influenza, tanti in ospedale

Super lavoro per medici di base e Pronto soccorso

Influenza record a Como. Centinaia i comaschi costretti a letto, in questi giorni, a causa di febbre alta, dolori muscolari e articolari, per non parlare di raffreddore e tosse. Un’impennata improvvisa con ambulatori medici presi d’assalto e ospedali al collasso. L’aumento è legato a fattori climatici, spiegano gli esperti, ma anche il drastico calo delle vaccinazioni. E pensare che il picco massimo è previsto solo tra due settimane.

«I virus colpevoli dell’influenza di questi giorni sono l’AH1N1, chiamata impropriamente suina, ma anche l’AH3N2 e quella di tipo B», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano.

Le previsioni sono state rispettate, ma non del tutto, visto che nemmeno gli esperti si aspettavano il record di casi registrato negli ultimi giorni. «Il meteo ha senza dubbio influito, - aggiunge Pregliasco - L’abbassamento delle temperature, dopo un inizio di inverno mite, ha senza dubbio favorito l’insorgere dell’influenza. Il peggio però non è ancora arrivato visto che il picco è previsto nelle prossime due settimane».

Aumentano i malati e crescono in modo esponenziale anche le richieste di visite negli ambulatori oppure a domicilio, come conferma Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici: «Il contagio sta aumentando in modo deciso negli ultimi giorni e gli ambulatori comaschi sono stracolmi. A questo si aggiunge la sempre più crescente richiesta di visite a domicilio con una media di tre o quattro richieste al giorno per medico curante solo per casi di influenza». A questa epidemia, inoltre, si aggiungono centinaia di casi legati a virus simil-influenzali che spesso richiedono le cure del medico di base (gli esperti parlano addirittura di 262 virus di questo tipo presenti).

Sia il pronto soccorso del Valduce che quello del Sant’Anna sono alle prese con un numero elevato di accessi per complicanze legate all’influenza, soprattutto tra bambini e anziani. Anche gli altri ospedali del territorio faticano a reperire posti letto. «Senza dubbio quest’anno ci siamo ritrovati a dover fronteggiare una situazione inaspettata – spiega Andrea Bellone, primario del pronto soccorso del Sant’Anna – legata a diverse complicazioni che hanno colpito soprattutto la popolazione più anziana. Si tratta di persone con polmoniti o con scompensi cardiaci che necessitano di ricovero». Una fase difficile e che di certo non fa stare tranquilli in vista del picco. «Difficile dire con precisione quanti nuovi casi ci si potrà aspettare nei prossimi giorni – aggiunge Bellone – Di certo possiamo dire che c’è stata un’anomalia rispetto agli ultimi cinque anni. Il personale del pronto soccorso sta già affrontando una situazione di emergenza e anche la reperibilità di posti letto è difficile, non nascondo che tutto ciò mi preoccupa».

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