Imu e Tasi a Grandate
su terreni agricoli e orti

È stato cancellato dall’elenco dei paesi montani

che godevano dell’esenzione da questi tributi

«Giusto, però gli effetti ricadranno sui cittadini»

C’era una volta Grandate paese montano. Adesso, invece, è diventato a tutti gli effetti un comune dellhinterland cittadino. Con un effetto concreto, al di là dei romanticismi: sui terreni agricoli, orti compresi, bisognerà pagare Imu e Tasi.

Già, proprio così. Da quest’anno Grandate è stato cancellato dagli elenchi nazionali dei Comuni considerati montani o collinari, una revisione voluta dal legislatore, ovvero dal Governo.

Basta andare sul sito dell’Istat e il paese alle porte di Como non figura più accanto a comunità lariane come Dongo, Asso o Cerano d’Intelvi. Del resto la piana grandatese non ha molto di alpestre, anzi la nuova Pedemontana e la cementificazione lungo l’ex statale fanno pensare più alla periferia di una grande città. Succede così che i possessori di orti, appezzamenti, terreni agricoli e grandi coltivazioni saranno assoggettati al pagamento dell’Imu e della Tasi, prima erano esenti al 100% proprio perché considerati montani.

Del tema ha discusso proprio ieri sera il consiglio comunale, ipotizzando comunque la quota minima, lo 0,84, su un calcolo che non si basa sulla comune rendita catastale delle case, ma su valori assai inferiori.

Ampio servizio su la Provincia in edicola venerdì 17 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA