In ospedale a Cantù
mancano anestesisti

Reparto d’urgenza del Sant’Antonio Abate in costante difficoltà: si tampona con i prestiti dal Sant’Anna

Dimezzate le operazioni chirurgiche nel 2014. Landriscina: «Niente chiusure o riduzioni di posti letto»

Merce sempre più rara, gli anestesisti e i medici del pronto soccorso. Per questo, per garantire la regolare attività del Sant’Antonio Abate, si mette il personale in comune col Sant’Anna di Como.

Succede e succederà in futuro per il reparto d’urgenza, in attesa di nuove assunzioni nei mesi a venire, andando a pescare tra i neo specializzati.

Una questione che ormai da tempo riguarda l’ospedale cittadino, la carenza di anestesisti, tanto che l’anno passato le 14 operazioni chirurgiche settimanali previste nell’attività del presidio sono state dimezzate per penuria di queste figure ovviamente fondamentali. Nel giro di un anno, tra la seconda metà del 2013 e quella del 2014, si è persa la disponibilità di ben otto anestesisti, buona parte operativi proprio al Sant’Antonio Abate.

Le motivazioni sono molte, dal congedo per maternità al vero e proprio cambio d’azienda, per aver ottenuto contratti migliori o avanzamenti professionali.

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