Lo incastrarono per stupro
ma era innocente

Un uomo di Mariano venne arrestato a Casatenovo e si fece qualche mese in carcere prima di tornare in libertà

È entrato nel vivo, in tribunale a Lecco, il processo a carico di due carabinieri nel 2009 in servizio alla stazione di Casatenovo e dell’ex ragazza di uno di loro, a giudizio con l’accusa di calunnia e concorso nel falso rapporto di denuncia penale per stupro, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Parte lesa un uomo di 45 anni, di Mariano Comense che venne arrestato la sera del 3 dicembre 2009 per tentato stupro.

Sul banco degli imputati una donna e due carabinieri. I militari, ancora sospesi dal servizio, sono accusati di aver messo nei guai il marianese, finito in effetti in cella, per un tentato stupro che in realtà la donna si sarebbe inventata per mettere fine agli “incontri” con il marianese.

Da arrestato a vittima: l’uomo, arresto per il tentato stupro, finito in carcere e poi tornato finalmente in libertà, è riuscito a dimostrare prima al sostituto procuratore Luca Fuzio e poi al pm Cinzia Citterio la “trappola” organizzata a suo danno.

In tribunale ha testimoniato il sovrintendente della Questura di Lecco che svolse le indagini a carico dei tre imputati, dopo che il pubblico ministero iniziò a dubitare di quel che era accaduto quella sera a Casatenovo, nell’abitazione delle Di Pasquale, e decise di indagare sulla donna e i due carabinieri che arrestarono il marianese, il 3 dicembre 2009.

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