Inchiesta paratie
L’Anticorruzione
arriva sul cantiere

L’Autorità centrale non esclude un’ispezione

E uno dei progettisti conferma i dubbi di Roma

«L’opera è stata rivisitata radicalmente»

Irremovibili se non su tutto quanto meno su un concetto: sulle paratie non si doveva procedere a una nuova gara d’appalto perché il progetto non ha avuto modifiche sostanziali.

Il faccia a faccia romano

I tre dirigenti del Comune convocati dall’Anticorruzione la scorsa settimana, hanno retto le risposte alle domande del dirigente dell’Autorità presieduta da Cantone su un pilastro che, dovesse crollare, causerebbe un allungamento a tempo indeterminato dei tempi di realizzazione dell’opera sul lungolago.

Peccato che quel pilastro è stato messo in discussione non solo dall’Anticorruzione ma, inconsapevolmente, anche da uno dei progettisti della terza variante dei lavori. Consiglio comunale di Como, lunedì 13 aprile. Prende la parola l’ingegner Antonio Capsoni, che si è occupato della progettazione strutturale e sismica: «Si è provveduto a una rivisitazione del progetto radicale, direi». E ancora: nel progetto sono state introdotte «significative modifiche di natura architettonica».

Più o meno quanto sostiene l’Anticorruzione quando, nella lettera con la quale comunica l’avvio del procedimento ispettivo sulla terza variante all’opera paratie, nell’elenco delle criticità scrive: «L’introduzione di modifiche sostanziali al contratto in corso di esecuzione».

Settimana intensa,per Palazzo Cernezzi. Gli uffici hanno una settimana di tempo - forse meno - per raccogliere tutti i documenti che l’ingegner Leonardo Miconi, dirigente dell’ufficio analisi varianti dell’Anac, ha richiesto in occasione dell’audizione di martedì scorso alla quale hanno partecipato il responsabile unico del progetto, Antonio Ferro, il direttore dei lavori, Pietro Gilardoni, e la responsabile dell’ufficio legale, Antonietta Marciano.

Alla luce della puntigliosità con cui i funzionari romani stanno esaminando tutti gli atti del progetto paratie, si fa sempre più probabile quanto già annunciato nella lettera recapitata a Palazzo Cernezzi il 13 aprile scorso, e cioè«un’ispezione presso le opere». Gli uomini dell’Anticorruzione, insomma, potrebbe venire in missione a Como per rendersi conto personalmente dello stato del cantiere e dei luoghi.

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