Insegnava nuoto, dirige la cultura
Il Comune lo paga con 84mila euro

Il caso di Maurizio Ghioldi premiato dalla giunta con le deleghe su musei e biblioteca

Protesta di Rapinese (Adesso Como): «Diplomato all’Isef, non ha competenza»

Como

In Comune tutti, con una certa deferenza, lo chiamano “professore”. E lui pare gradire perché in calce a ogni documento scritto ama precedere nome e cognome con “prof”.

Dice il vero Maurizio Ghioldi - superdirigente comunale a cui la giunta Lucini ha affidato, tra le altre, le deleghe a cultura, musei e biblioteca – perché professore lo è davvero.

Si è diplomato all’Isef ed è stato prima insegnante di nuoto e professore di educazione fisica in varie scuole medie e superiori (ultimi incarichi al Caio Plinio e all’istituto comprensivo Como centro). Insomma, prof è prof ma nel suo curriculum non esiste traccia di specifiche competenze nell’ambito della cultura.

Una circostanza che è diventata un caso politico dopo che Alessandro Rapinese, consigliere di Adesso Como, ha presentato un’interrogazione rimproverando al sindaco Mario Lucini, poca coerenza con gli impegni elettorali dato che nel programma aveva giurato di privilegiare sempre il criterio della competenza nella valorizzazione del personale.

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