«Intercettazioni sospette, deve lasciare»
È bufera sull’ex sindaco di Appiano

La minoranza chiede chiarimenti in merito all’operazione “Arcobaleno”. Clerici: «Stravolta una mia frase e non è stata rilasciata alcuna licenza»

Approderà in consiglio comunale il caso delle intercettazioni rese note da “Il fatto quotidiano” relative all’operazione Arcobaleno dei carabinieri di Como, finalizzata a indagare sulle relazioni tra ‘ndrangheta e politica nel Comasco.

Il gruppo di minoranza “Appiano per Tutti” ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell’ex sindaco (ora consigliere di maggioranza), Gianni Martino Clerici, citato nelle intercettazioni in oggetto.

L’ex primo citatdino è stato chiamato in causa nelle registrazioni che riguardavano l’ex assessore di Fino Mornasco, Luca Cairoli, relative al caso di Luciano Nocera, rinchiuso in carcere con l’accusa di omicidio premeditato.

Cairoli, nel 2010, si sarebbe interessato con Clerici - allora sindaco di Appiano - per il tramite dell’ex consigliere regionale, Gianluca Rinaldin, in merito alle autorizzazioni per l’apertura di un bar ad Appiano Gentile in via Salvo d’Acquisto.

In un’interrogazione, i consiglieri Fabrizio Rusconi e Fulvia Pagani: «Chiedono che il sindaco, Carlo Pagani, informi il consiglio comunale circa i contenuti di quelle intercettazioni e spieghi di quale attività commerciale si tratti e com’è avvenuto il rilascio della licenza con i relativi permessi comunali».

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di SABATO 10 gennaio 2015

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