La “Erba by night”
chiede più spazio
«Non si lavora più»

Il grido d’allarme dei baristi del centro città

«Le attività per i giovani spostate in periferia

E quanta burocrazia per una serata all’aperto»

«Il centro di Erba è morto e i giovani vanno altrove». Qualcuno ha appena chiuso i battenti, qualcuno resiste nonostante le difficoltà. Ma su un punto tutti i gestori sono d’accordo: «Andare avanti è difficile. Nel corso della settimana dopo le sette di sera le strade sono deserte». Non manca chi ha provato a specializzarsi raccogliendo una clientela fedele, ma le cose non vanno meglio: il “nemico” in questo caso sono le tasse che si mangiano gran parte dei guadagni.

Che per i locali siano tempi duri lo testimonia la chiusura ravvicinata di due bar affermati: Al Teatro, punto di riferimento per i giovanissimi, e il Rabajà, frequentato da una clientela di trentenni. Ieri il gestore del Rabajà, Lorenzo Stocco, ha puntato il dito contro il centro deserto: «Lavorare a Erba è difficilissimo, in settimana non c’è in giro nessuno. Mancano luoghi di aggregazione, i giovani vanno altrove: basti pensare a Cantù, lì i bar chiudono alle tre di notte anche in settimana».

Così la pensa anche il consigliere Giorgio Zappa, che si è appellato all’amministrazione: «Facciamo qualcosa - ha detto - i giovani scappano altrove perché il centro di Erba non offre nulla».

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