La messa supera le intolleranze
Comunione anche per celiachi

Cermenate, l’iniziativa voluta dal parroco don Luciano Larghi

Se fino a qualche anno fa la maggior parte delle persone non aveva mai sentito parlare della celiachia, oggi è probabile che tutti o quasi conoscano almeno una persona che ne sia affetta.

Naturale, quindi, che dopo il profano – ovvero negozi e ristoranti – anche il sacro si sia adeguato: domenica mattina, durante la messa domenicale, don Luciano Larghi ha avvisato i fedeli allergici al glutine di avere a disposizione ostie adatte anche a loro, invitandoli a farsi avanti al momento della comunione. Nulla di strano, semmai l’ennesima conferma che questa malattia non preclude nessun aspetto della vita di tutti i giorni.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, grano, orzo e segale. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone e ogni anno vengono effettuate 10mila nuove diagnosi. Oggi l’unica terapia disponibile non è un farmaco, ma una rigorosa dieta senza glutine. Il che significa che occorre escludere dalla propria dieta alimenti molto comuni come il pane, la pizza, la pasta, ma anche eliminare ogni traccia di glutine da piatti e stoviglie.

«La questione è stata affrontata da anni – spiega don Luciano Larghi – e ogni parrocchia si organizza autonomamente in base alla presenza o meno di fedeli praticanti affetti da celiachia. Da noi, per esempio, ora ce ne sono tre». «Si tratta ormai di una condizione comune – prosegue – per questo durante la messa ho pensato di dare comunicazione a fedeli che eventualmente non avessero provveduto a procurarsele».

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