La ricetta del successo di Firenze
«Puntare sulle competenze locali»

«La struttura può essere bella fin che si vuole, ma conta poco. Serve un progetto forte e un imprenditore locale con una specifica e altissima professionalità».

Umberto Montano è l’uomo che ha trasformato il piano superiore del mercato centrale di Firenze in un’esperienza imprenditoriale di straordinario successo («Nel 2016 faremo tre milioni di ingressi: gli Uffizi ne fanno 1,6») nel settore della gastronomia e della ristorazione. Ma mette subito in chiaro che per esportare il format la struttura è solo uno dei requisiti, e nemmeno il più importante.
«Ci sono solo due alternative - spiega - o il Comune stesso genera un progetto economico o lo propone alla libera impresa. Ma ci vuole un imprenditore comasco con un’altissima competenza».
«I bandi? Vanno deserti perché richiedono investimenti enormi - a Firenze abbiamo speso 5 milioni di euro - e comportano molti rischi. Solo un imprenditore locale può valutare gli uni e gli altri e allora bisogna chiedersi se c’è nell’imprenditoria comasca la competenza per un simile progetto, il cui successo non è scontato».

Prima l’uomo, insomma, e poi il progetto: «Certo, il mercato va guidato. Dietro ogni successo imprenditoriale c’è una testa, una competenza, una professionalità. Non basta lo spazio, la bella struttura non vuol dire niente. Su venti botteghe non ce ne dev’essere una sola che non funziona: c’è qualcuno capace di mandare avanti con successo venti botteghe? In Italia abbiamo trasformato i cuochi in star e non gli abbiamo insegnato a fare i progetti...».

Quindi cosa consiglierebbe al Comune di Como? «Di mettersi alla caccia delle competenze nel territorio, di un imprenditore che sia in grado di replicare nella sua città un modello di successo. Prima del mio progetto anche a Firenze i bandi andavano deserti, ma non è detto che l’idea funzioni allo stesso modo dappertutto. E non dimentichiamo che in un’impresa come la nostra management e operatori hanno un forte carattere artigianale: facciamo tutto noi, siamo sempre presenti. Oggi questa vita non la vuole fare più nessuno».n 
B.Fav.

© RIPRODUZIONE RISERVATA