La Tasi è una giungla
In 8 Comuni non si paga

Como, Guanzate e Lurago Marinone i più cari. Detrazioni per i figli e, a Sormano, per gli over 80

Le fusioni hanno portato benefici sulle tasse

Detrazioni, aliquote, esenzioni, sconti. La Tasi, tassa sui servizi (in realtà il metodo di calcolo è molto simile all’Imu e la cifra varia in base alla rendita catastale dell’immobile), è stata applicata dai Comuni della provincia di Como in modo completamente diverso.

Sono tre le amministrazioni comunali che hanno deciso di applicare l’aliquota massima del 3.3 per mille, prevedendo poi una serie di detrazioni: si tratta del capoluogo (previsti sconti in base alla rendita catastale dell’immobile), Guanzate (anche in questo caso sono previste detrazioni in base alla rendita) e Lurago Marinone (sconto di 30 euro a tutte le abitazioni principale).

Di contro ci sono otto Comuni in cui la Tasi non si dovrà pagare e che hanno deliberato l’azzeramento della tassa per quest’anno. Si tratta di Caglio, Carate Urio, Carbonate, Casnate con Bernate, Ponna, Rovello Porro. La fusione ha portato bene a Colverde e Tremezzina, dove non si pagherà nemmeno un euro.

Sono pochissimi i Comuni che sono riusciti a deliberare le modalità di pagamento e le aliquote della Tasi in modo da consentire il pagamento della prima rata a giugno e della seconda a dicembre: Alserio, Appiano Gentile, Bene Lario, Blessagno, Brunate, Cagno, Carimate, Castelmarte, Castiglione d’Intelvi, Cerano, Cucciago, Erba (unico centro di grosse dimensioni con Olgiate Comasco), Gera Lario, Griante, Guanzate, Laino, Montorfano, Nesso, Rezzago, Rodero, San Fermo, Schignano, Sorico, Torno, Valmorea, Veleso e Veniano.

Tutti gli altri, cioè la gran parte dei Comuni della provincia lariana, dovranno invece versare la prima rata entro il 16 ottobre e la seconda entro il 16 dicembre. L’importo totale calcolato va diviso esattamente a metà in modo da poter alleggerire il peso per chi si ritroverà a pagare importi consistenti.

Scelte molto diverse tra le varie amministrazioni anche per quanto riguarda la possibilità di far pagare una parte della tassa agli inquilini: si va dal 10 al 30%, così come prevede la legge. Ma ci sono anche paesi, tra cui il capoluogo, che hanno invece deciso di esentarli anche per una serie di difficoltà nelle ripartizioni.

Sul fronte delle detrazioni, infine, ciascun Comune si è regolato in modo diverso. C’è chi ha scelto la strada di un bonus da erogare a tutti i contribuenti, chi invece ha favorito soltanto i possessori di immobili con rendite catastali più basse (per il capoluogo inferiori a 900 euro). Altri hanno scelto invece di abbinare agevolazioni al numero di figli a carico, mentre Sormano è l’unico Comune a prevedere sconti per gli anziani: bonus di 50 euro agli ultraottantenni che vivono da soli.

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