L’addio a Lele, morto sui monti
«Uomo onesto e laborioso»

In parrocchiale a Pigra il ricordo commosso dello stradino comunale. «Se n’è andato all’improvviso come il padre, alla stessa età»

Una folla mesta e composta ha gremito la parrocchiale di Santa Margherita ieri pomeriggio per dare l’estremo saluto a Pierluigi Peduzzi, per tutti “Lele”, lo stradino del paese morto dopo essere finito in una scarpata con la sua auto, venerdì sera, lungo la strada militare che da Pigra porta alla cima del monte Galbiga.

Peduzzi si stava recando con un amico - rimasto gravemente ferito nella salto di circa cento metri - ad una cena con amici cacciatori al rifugio Venini. A causa della fitta nebbia e del buio, ha perso il controllo della sua auto, una Fiat Panda, finendo nel precipizio sottostante. Ieri sono arrivati in tanti, amici, conoscenti, semplici cittadini, a dare l’ultimo abbraccio a un uomo onesto e laborioso. È proprio così che lo ha ricordato il sindaco, Claudio Romanò , durante la cerimonia funebre.

«Pierluigi non lo vedremo più circolare con il trattore per le vie del paese. Era un gran lavoratore, noi abbiamo perso un amico».

Peduzzi aveva il brevetto per la conduzione della funivia e in caso di necessità veniva impiegato dal Comune anche per far funzionare l’impianto Pigra-Argegno. Impegnato nel sociale, era volontario nella Croce Rossa di San Fedele

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