Lidia uccisa a Mozzate
L’assassino fa scena muta

Omicidio di Mozzate, all’interrogatorio di convalida Demiraj si avvale della facoltà di non rispondere. Il datore di lavoro si giustifica: «Non sapevo dell’omicidio della sua ex convivente». E viene scarcerato

Dopo aver confessato davanti ai carabinieri e al pubblico ministero, Dritan Demiraj, 29 anni, ora si è chiuso nel suo silenzio interiore. Sa quello che ha fatto, ma davanti al giudice di Rimini Fiorella Casadei per l’interrogatorio di convalida dell’arresto per omicidio premeditato ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’albanese non ha voluto fornire altri dettagli sull’aggressione mortale alla ex convivente, Lidia Nusdorfi, 35 anni, nel sottopasso delle ferrovie Nord e non ha voluto nemmeno spiegare chi fosse venuto con lui su quella Lancia Y. Dalle indagini sembra che sulla vettura, oltre alla fidanzata, un’operaia riminese di 36 anni accusata di favoreggiamento, ci fosse un altro uomo, non ancora identificato.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di GIOVEDÌ 6 marzo 2014

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