L’Insubria perde le borse di studio
Dal 2010 ad oggi sono 111 in meno

Gli studenti versano un milione e 260 mila euro al Consorzio per il diritto allo studio

Ma la Regione ne restituisce 766mila. Gilardoni: «Paghiamo tanto per avere poco»

Como

Gli studenti comaschi dell’Insubria ricevono per il diritto allo studio meno di quanto pagano attraverso l’apposita tassa.

Gli universitari lombardi versano 140 euro all’anno di tassa regionale per finanziare il diritto allo studio, in altre parole per sostenere iniziative quali borse, l’allestimento e il pagamento di alloggi, l’attivazione di refettori.

Questi servizi sono gestiti dal consorzio Cidis al quale, oltre all’Insubria afferiscono anche l’università Bicocca, la Statale di Milano e lo Iulm.

Dal bilancio 2012 del consorzio, fornito dal rappresentante per l’Insubria Giuseppe D’Aquaro, risulta che Regione Lombardia, per il diritto allo studio degli studenti dell’Insubria, ha versato nelle casse del Cidis 766mila euro. Qualcosa non torna, mancano 500mila euro. Gli studenti dell’Insubria infatti sono 9mila, quindi versano all’anno 1 milione e 260mila euro di tassa per il diritto allo studio. Per altro gli anni passati gli universitari erano in numero maggiore.

Scarsi ritorni

Questo significa che non tutto ciò che viene versato torna in servizi, anzi. Dei 766mila euro dati a Cidis 391mila sono destinati alle borse di studio. Nel 2013 le borse a disposizione per gli studenti dell’Insubria erano 104, nel 2012 erano state assegnate 132 borse e 52 studenti idonei non avevano ricevuto un quattrino causa scarsità di fondi.

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