L’orso M25 se n’è andato
nei boschi di Poschiavo

L’animale è stato avvistato alle 3,30 di ieri da alcune doppiette in perlustrazione - Sertori: «Contento per la notizia e nel caso tornasse che il Trentino se lo riprenda»

Forse il fiuto infallibile di cui è dotato gli ha fatto capire che per lui non era aria in Val di Togno. Oppure si è sentito infastidito dagli strali lanciati dal presidente della Provincia Massimo Sertori - ma questo presupporrebbe da parte sua capacità sino ad ora sconosciute -, sta di fatto che M25 ha levato le tende.

Solo che a giudicare dalla direzione che ha preso vien da pensare - tanto per continuare ad usare frasi fatte - che sia caduto dalla padella alla brace. M25 venerdì notte ha varcato il confine ed è di nuovo in Valposchiavo dove è stato visto alle 3,30 sulla sponda sinistra della Val da Cölögna. Il suo “lato B” possente e peloso è stato immortalato con un telefonino da un cacciatore in perlustrazione. Già, da domani nei Grigioni si potrà sparare agli ungulati.

Ora i guardiani della selvaggina (si chiamano così i guardiacaccia oltre confine) hanno un compito in più oltre a quello di controllare che l’apertura dell’attività venatoria si svolga regolarmente: dovranno monitorare la presenza dell’animale e lo faranno con l’utilizzo di una radio Vhf, l’unica in grado di accertare in tempo reale l’esatta ubicazione del plantigrado, visto che il segnale emesso dal radiocollare quando viene “scaricato” è già superato da eventuali spostamenti: L’orso - si sa - è in grado di coprire diversi chilometri in poche ore.

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