Mario, l’arte di intrecciare cestini

«Bellissimo, ma ai giovani non piace»

Cernobbio, operaio tessile e “cavagnöö” per passione: «Ai giovani non interessa». Raccoglie nei boschi i virgulti di nocciolo da lavorare, ma solo quando la luna è calante

Mario Della Torre, 53 anni, nato e residente a Rovenna, operaio in una ditta di finissaggio, oltre a coltivare l’hobby per la pittura a olio - è allievo del maestro Gianni Betta di Maslianico nell’ambito dell’associazione Carlo Mira - e in aggiunta alla passione per la musica quale capo-banda e primo clarinetto del complesso bandistico rovennate, da quando ha 20 anni dedica tempo e attenzione all’arte antica del cavagnöö.

Con maestria costruisce gerli ad uso dei contadini per la raccolta di fieno, foglie e residui di potature, gerletti per bambini e per l’ornamento delle case con inserimento di fiori secchi, ceste e cestini per la raccolta di frutta e verdura. La sua specialità è però rappresentata da quello che in dialetto viene definito “Ul tapp de la pulenta” una sorta di fitto intreccio a doppio livello sul quale versare la polenta al centro della tavola in modo che ciascuno possa prelevare la propria porzione secondo i personali desideri.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di GIOVEDÌ 16 ottobre 2014

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