Maxi appalto Ca’ d’Industria
I giudici: «Tutti innocenti»

Assolti gli ex amministratori della fondazione: non ci fu peculato nell’esternalizzazione del servizio mensa

Tutti assolti. L’inchiesta sul maxi appalto per i pasti a pazienti e dipendenti della Ca’ d’Industria sfocia in un clamoroso nulla di fatto: i giudici di Como, nel tardo pomeriggio di oggi (mercoledì 17 giugno) hanno assolto perché il fatto non sussiste sia gli ex amministratori della fondazione che gestisce la casa di riposo comasca, il presidente Domenico Pellegrino in testa, così come l’amministratore di Fms, la società che vinse l’appalto, prima che i giudici amministrativi accogliessero il ricorso dei nuovi vertici di Ca’ d’Industria giudicando inutilmente oneroso quel servizio.

La sentenza è stata emessa dopo un’ora scarsa di camera di consiglio e nonostante il pubblico ministero avesse chiesto condanne tra i 4 e i 4 anni e mezzo di carcere per gli imputati.

Nel corso dell’udienza odierna, gli avvocati degli imputati hanno anche fatto emergere, attraverso una serie di visure societarie, che dietro la società che aveva perso l’appalto - la Inservio - non ci fosse soltanto l’allora sindaco Stefano Bruni, ma pure società riconducibili a esponenti del Pd e a parenti di politici di centrosinistra.

Tutti i particolari, compreso il nuovo colpo di scena tra politica e affari, sul quotidiano in edicola giovedì 18 giugno o sull’edizione digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA