Minoranze dal prefetto
Il sindaco Napoli resta

Fino Mornasco, bocche cucite dopo un’ora e mezza di colloquio con Bruno Corda: «Solo un incontro privato». Nessun atto volto a sciogliere il consiglio comunale. Il sindaco: «Portiamo avanti il nostro lavoro con serenità»

Un ora e mezza di colloquio riservato con il prefetto, le minoranze discutono con Bruno Corda di ’ndrangheta. Le bocche restano cucite, ma all’orizzonte non si profila lo scioglimento del consiglio comunale.

Ieri mattina, intorno alle dodici, i quattro consiglieri di opposizione di Fino Mornasco si sono recati negli uffici di via Alessandro Volta e hanno chiesto e ottenuto un confronto con il titolare dell’ufficio territoriale del Governo di Como. Il tema, non è un mistero, riguarda gli strascichi dell’inchiesta Insubria condotta dalla Dda milanese e, in particolare, l’ultimo episodio reso noto da “La Provincia”. Il sindaco Giuseppe Napoli, ascoltato dai Ros lo scorso novembre come “persona informata sui fatti”, si mise a piangere dicendosi «terrorizzato» dalle minacce dei clan. Nel particolare, i gestori di una nota discoteca che non avevano intenzione di sottostare a una ordinanza per limitare la musica troppo alta a tarda notte.

Dalla pubblicazione della notizia, dall’inizio di questo mese quindi, i toni delle minoranze consiliari si sono fatti assai più aspri. Non è un caso che tutti, sui loro profili Facebook, abbiano commentato un articolo del sito stampoantimafioso.it dal titolo roboante. «Fino Mornasco, a quando lo scioglimento?». Si sottoscrivono frasi come “vittima del sistema malavitoso” oppure “puzzo di compromesso”.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di VENERDÌ 15 maggio 2015

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