Mobili e pizzi, c’è un altro spazio
«Cantù, museo nell’ex tribunale»

L’idea del sindaco è mostrare in un unica sede tutto il patrimonio del territorio

Quel che serve a Cantù è un museo civico. E tra le ipotesi dove localizzarlo, oltre alla Permanente Mobili di cui tanto s’è parlato di recente, sbuca anche il tribunale, oggi vuoto e senza utilizzo.

Che, per di più, è immobile di proprietà comunale e quindi non pone il problema affitto. Di museo aveva parlato il sindaco Claudio Bizzozero all’inaugurazione della Festa del Legno, rimarcando la necessità di realizzarne uno per ospitare le eccellenze canturine dal design al merletto, dopo essere stato folgorato dalla collezione di trine di Rita Bargna.

Per questo il capogruppo della Lega Alessandro Brianza ha proposto in consiglio una mozione non troppo simile a quelle già avanzata l’anno passato per chiedere l’istituzione di un museo dell’artigianato.

Mozione allora bocciata, non senza commenti al vetriolo sulla sua scarsa utilità da parte della maggioranza, che il leghista non ha mancato di ricordare in aula. Prevedendo stavolta un esito diverso, viste le esternazioni recenti di Bizzozero. Una mezza provocazione la sua, non l’ha nemmeno nascosto. Ma la maggioranza ha votato contro. Perché non serve un museo dell’artigianato, gli è stato replicato, né un museo del legno, a questo punto, ma qualcosa di ancora diverso.

«La nostra posizione – ha dichiarato il sindaco – è che serva un museo civico. Non siamo solo la città del legno arredo ma anche del merletto, del design. E poi parte della nostra storia è anche il museo dei Combattenti e Reduci, c’è una collezione Munari unica al mondo. E non abbiamo un museo del basket. Manca un luogo che custodisca tutto questo e lo renda visibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA