Moschea a Cantù, lavori a marzo
Il sindaco “sollecita” un referendum

In un infuocato Consiglio comunale dove si è discusso anche il caso del ragazzo canturino arruolato nell’Isis, l’assessore Tagliabue annuncia che entro due-tre mesi terminerà l’iter per il permesso di trasformare il capannone di via Milano

Infuocata seduta del Consiglio comunale canturino questa mattina. Si è discusso del caso moschea, anche alla luce del fatto che, secondo un’informativa dei servizi segreti, un diciannovenne naturalizzato canturino farebbe parte del gruppo di fondamentalisti italiani pronti a entrare nelle fila dell’Isis.

Sulla pratica per adeguare il capannone di via Milano in una moschea si apprende che i lavori potranno iniziare in primavera, se verrà dato il consenso tecnico necessario per avviare la seconda parte dell’iter.

Una prima parte, intanto, come ha appena affermato in Consiglio l’assessore all’urbanistica Emanuele Tagliabue, si sta per concludere: «La pratica del privato ha già raccolto il parare dei vigili del fuoco - ha affermato - adesso l’iter avrà tempo due o tre mesi per avere il parere negativo o positivo, dopodiché il privato potrà fare tutti gli interventi sul capannone».

Il sindaco Claudio Bizzozero afferma: “Come sindaco non posso indire un referendum ma chiedo di essere il primo firmatario. C’è un partito vuole indirlo, la Lega Nord o Lavori in corso? Voglio andare a vedere se la maggioranza dei miei cittadini vuole o meno una moschea, sono dell’avviso che la maggior parte dei canturini non sia per una società chiusa”. Poi in seguito ha aggiunto: “Se non posso fare un referendum, posso fare una consultazione pubblica”.

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