Multisala a Camerlata
Riaprono le nove sale
ma manca il gestore

Il piano di Esselunga prevede anche il cinema

oltre alla creazione del centro commerciale

Corino: «Impianti vecchi, servono tanti soldi»

Como

Como, nell’ultima rilevazione del quotidiano economico Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nei capoluoghi italiani, si è piazzata, ancora una volta, in coda alla classifica per la presenza di sale cinematografiche. Per la precisione alla posizione numero 95 nella classifica stilata sul rapporto tra i cinema e il numero degli abitanti (ogni 100mila).

A parte la sala dell’Astra e il Gloria (che però è di fatto un circolo gestito dall’Arci), di multisala in città non se ne vedono più dalla chiusura dell’Astoria prima e dell’Europlex di Camerlata poi.

E proprio a Camerlata potrebbe riaprire un multisala in città. O almeno questo è nelle intenzioni di Esselunga che, proprio ieri, ha depositato in Comune il progetto per la trasformazione della struttura in un centro commerciale. Progetto che include anche il cinema che era stato realizzato contestualmente alla costruzione del compendio su quella che era l’area della ex Trevitex. Poi era emerso, con una serie di polemiche e richieste di intervento del ministero, che l’autorizzazione non era valida in quanto un cinema di quelle dimensioni avrebbe dovuto essere inserito in un centro commerciale, mentre a Camerlata i permessi erano per due medie strutture di vendita.

Dopo anni di stop il progetto presentato da Esselunga (in realtà dalla società Cedi, che fa capo alla corazzata Esselunga) prevede la riapertura delle 9 sale. Ma ancora non ci sono certezze sulla gestione. In passato si era detto più volte interessato l'imprenditore canturino Paolo Petazzi di Cinelandia (che aveva parlato positivamente anche dell’area dell’ex Ticosa, dove però non è prevista una destinazione a cinema) ma di ufficiale al momento non c’è nulla, anche perché negli accordi il Comune non ha ruoli.

L’accordo di programma per la sistemazione del compendio - che prevede opere pubbliche per 7.5 milioni tra cui un ponte su via Badone e l’abbattimento (destinato a creare polemiche in consiglio comunale) della palazzina liberty - dovrà prima essere approvato in aula e i lavori potrebbero partire entro la fine del 2014.

Una riapertura del multisala a Camerlata «non è un’operazione di poco conto» secondo Massimo Corino, storico gestore del cinema Gloria di via Varesina e da anni consulente del Uci cinema di Montano. «Non è facile - dice - perché riaprire quella struttura significa innanzitutto mettere mano al portafoglio, poiché tutte le sale vanno sistemate dal punto di vista impiantistico essendo ormai superate e questo richiede una spesa importante». E aggiunge che «a meno di operatori locali, non vedo spazi per un investimento di multinazionali, tenendo conto della presenza di un multisala a due km di distanza».

Il rischio è che un mercato già in crisi e da 350mila/400mila spettatori l’anno si limiti a frammentarsi.

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