Passaggi a livello,
il sindaco di Como avverte
«Così non va, troppi rischi»

Landriscina: «Incontro in Regione, poi si dovrà agire a Roma». E aggiunge: «Sono arrabbiato e preoccupato. Troppi pericoli anche per i mezzi di soccorso»

Il primo faccia a faccia sarà, nei prossimi giorni, con la Regione Lombardia (nel dettaglio con l’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi), ma la partita sui tempi di attesa ai passaggi a livello che, secondo le ultime indicazioni di Ferrovienord, saranno più raddoppiati, è solo all’inizio. Almeno questo è quello che dice il sindaco Mario Landriscina che a metà agosto aveva lanciato l’allarme insieme con il neo assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Gervasoni dopo aver portato la questione anche sul tavolo del prefetto, durante un vertice del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico.

La lettera choc

I tecnici di Palazzo Cernezzi - il dirigente del settore Mobilità Giuseppe Ruffo e l’ingegner Loris Molteni - hanno inviato alla società di piazzale Cadorna una lettera molto dura con la quale chiedono lo stop all’entrata in funzione dei nuovi dispositivi (richiesti, però, dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) paventano una serie di rischi, per il traffico, per i pedoni e per i mezzi di soccorso arrivando ad imputare tutti i possibili ritardi (con, purtroppo, le conseguenze del caso) proprio a Ferrovienord. «La lettera - spiega il sindaco - fa richiami certamente forti, ma io stesso avevo fatto presente le ripercussioni che la decisione di allungare i tempi dei passaggi a livello comporta per tutti cittadini e, in modo particolare per i mezzi di soccorso, che lavorano sugli attimi. Ferrovienord ci aveva dato elementi di tranquillizzazione sugli effetti delle modifiche, poi però ha dato altre indicazioni e questo non va bene. Dobbiamo però tenere presente che all’origine di tutto è una determinazione dell’Agenzia nazionale della sicurezza che le ferrovie hanno l’obbligo di recepire. In ogni caso è una battaglia che ho intenzione di giocare usando tutte le carte, perché non si può pensare di paralizzare la città».

Ecco quindi che dopo i passaggi tecnici iniziano quelli politici. «Il primo tempo della partita - precisa Landriscina - lo giocheremo con Regione Lombardia, con cui ho fissato incontri personali nei prossimi giorni in quanto depositaria di Ferrovienord. Poi rinnovo l’appello alle componenti parlamentari affinché si riesca a sedersi al tavolo con il ministero per trovare una mediazione».

Il caso di venerdì mattina

Il primo cittadino fa poi espressamente riferimento a quanto accaduto venerdì mattina, e cioè ai problemi alle sbarre di piazza Verdi rimaste abbassate per mezz’ora. «Quello che è successo ieri mattina (venerdì, ndr) - aggiunge - in un passaggio a livello meno impattante rispetto a quello a sud, deve far riflettere. Non nascondo, e anzi lo ribadisco una volta di più, che sono molto preoccupato, arrabbiato e ho intenzione di giocarmi tutte le carte possibili per cercare di evitare che la città sia paralizzata da questo nuovo sistema. Alcuni parlamentari si sono fatti avanti e questo mi fa sperare che qualcosa si muova. Settimana prossima faremo il punto con Regione Lombardia, ma mi aspetto un contributo molto importante dalla componente parlamentare perché la parte fondamentale della partita si giocherà a Roma».

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