Patto tra Sant’Anna e Valduce
Si punta a integrare i servizi

Incontro tra i vertici dei due ospedali e accordo su 4 aree

Collaborazione tra i medici. «Avvio di una sinergia che sarà utile a tutti»

Como

Quelli del Sant’Anna e quelli del Valduce. Da sempre i comaschi si dividono anche sull’ospedale di riferimento. Così, anche il sentito popolare percepisce che l’accordo per razionalizzare l’assistenza è un evento a suo modo storico. Pubblico e privato hanno deciso infatti di avviare una collaborazione inter-aziendale che se non avrà, subito, una ricaduta concreta per i cittadini, si configura come il primo passo verso una vera e propria integrazione dei servizi.

Ieri, nel corso di una riunione nella sede del Valduce in via Dante, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna Marco Onofri e il direttore sanitario Giuseppe Brazzoli insieme al direttore sanitario del Valduce Claudio Zanon e al segretario generale Mauro Turconi hanno preso accordi per avviare una partnership in quattro settori.

In particolare, per quanto riguarda la chirurgia oncologica dell’esofago, il progetto prevede l’invio di tutti i pazienti al Valduce, mentre per quella del pancreas il centro di riferimento sarà il Sant’Anna. I chirurghi delle due strutture potranno spostarsi e operare in base alle specifiche competenze.

Inoltre, sarà stipulato un accordo bilaterale per la gestione in emergenza del paziente con ictus che riguarderà sia l’ambito diagnostico che quello interventistico con la condivisione della reperibilità dei professionisti coinvolti. Sarà poi studiata una reperibilità inter-aziendale per la registrazione elettroencefalografica per l’accertamento di morte e per i neonati sofferenti in caso di epilessia. Infine, si metterà a punto una collaborazione nel settore della diagnostica per immagini per la lettura in tempo reale di esami radiologici tra un ospedale e l’altro. «Tali collaborazioni tra i due ospedali – ha dichiarato Mariella Enoc, procuratrice speciale dell’ospedale Valduce - sono fortemente auspicabili e benvenute, nell’ottica della creazione di reti specialistiche mirate anche a ridurre la mobilità passiva dei malati».

«Siamo molto soddisfatti della possibilità di sviluppare una sinergia per una serie di attività sanitarie a beneficio della cittadinanza – ha commentato il dg dell’Ao Sant’Anna Marco Onofri - prima di dare l’avvio alla collaborazione la nostra azienda dovrà comunque confrontarsi con i lavoratori e le rappresentanze sindacali e mettere a punto le modalità più idonee per renderla concretamente operativa». n 
R. Cro.

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