Rapina di Turate. I banditi avevano
le chiavi del furgone

Prima udienza contro il presunto capobanda. Le guardie giurate: ci sparavano dappertutto

I rapinatori che l’8 aprile del 2013 assaltarono i furgoni portavalori della Battistolli, in transito con il loro carico d’oro verso Ponte Chiasso, avevano con sé le chiavi dei portelloni. Se n’è avuta conferma ieri nel corso della prima udienza del processo nei confronti di Giuseppe Dinardi, pugliese di Pioltello, 51 anni, considerato la mente dell’operazione, il “copilota” di una banda che in realtà faceva riferimento anche ad Antonio Agresti, braccio operativo del team, 44 anni, contadino di Trani, già condannato a vent’anni di detenzione lo scorso dicembre.

La rottura delle cerniere del portellone - si è scoperto ieri - fu solo una messinscena ma non è, quella delle chiavi, la sola novità.

Durante l’udienza anche la drammatica testimonianza delle guardie giurate rapinate: «Continuavano a spararci addosso, sapevamo che i vetri anti proiettile sarebbero saltati prima o poi»

Ricostruite in aula anche le modalità investigative che hanno consentito di individuare e arrestare i responsabili.

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