Rapinese convince la maggioranza
La giunta si impegna a tagliare le tasse

Dalla maggioranza sì agli ordini del giorno del consigliere. No a nuovi centri migranti. L’esponente civico: «Felice di poter aprire il dialogo, ottimo inizio». E si spacca la minoranza

La maggioranza apre ad Alessandro Rapinese, capogruppo della lista civica Rapinese sindaco (che conta quattro consiglieri). Nella seduta di martedì sera - iniziata con la costituzione dell’ufficio di presidenza tutto al femminile (oltre ad Anna Veronelli sono state elette vice Elena Maspero e Ada Mantovani per la minoranza) e finita alle 2 del mattino - è riuscito ad ottenere l’approvazione di due ordini del giorno (non impegni inderogabili, ma indirizzi) correlati all’assestamento di bilancio. Nel dettaglio il primo riguarda la richiesta di «ridurre l’imposizione fiscale». Rapinese ha spiegato che «non ha senso chiedere ai cittadini di fare sacrifici aumentando le tasse per poi avere un avanzo di oltre 50 milioni euro» e che «lasciare più soldi nelle tasche dei comaschi, anziché tenerli nei cassetti del Comune inutilizzati, avrebbe benefici positivi sull’economia».

Parole, le sue, che hanno ottenuto consensi tra tutti i gruppi di maggioranza. L’economista Claudio Borghi Aquilini si è detto d’accordo con Rapinese sottolineando che «avere un avanzo di questa entità, nell’attuale congiuntura economica, è negativo». Nelle fila dell’opposizione si sono registrate le fratture. Il capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi ha dichiarato che «se l’avanzo è importante, nulla osta nel rivedere al ribasso l’imposizione fiscale». Bruno Magatti (Civitas, ex assessore uscente della giunta Lucini) ha sottolineato che «l’aumento dell’Irpef (portato al massimo, ndr) è stato causato dalla riduzione dei trasferimenti statali» prima di uscire dall’aula senza prendere parte alla votazione. Fuori anche il Pd perché, come ha spiegato ieri il capogruppo Stefano Fanetti, «non abbiamo condiviso il testo dell’ordine del giorno, che utilizzava un linguaggio non consono con la parola “tartassati”». Ha anche sottolineato che «non sono stati spesi molti soldi, ma bisogna anche considerare che le vicende giudiziarie hanno decapitato diversi uffici dell’amministrazione». Su 27 presenti (fuori dall’aula Magatti e i tre consiglieri Pd), 26 sono stati i favorevoli (la maggioranza, il gruppo di Rapinese, Svolta Civica di Traglio e i Cinque Stelle) a cui va aggiunta l’astensione del sindaco. L’assessore al Bilancio Adriano Caldara poco prima aveva dato parere favorevole dicendo che «si valuterà la possibilità di ridurre le tasse, anche se non è così semplice» e che «certamente ci sarà una migliore programmazione delle spese». Poco dopo Rapinese ha incassato il secondo documento approvato, questa volta sui migranti. La maggioranza (con l’astensione del sindaco e di Patrizia Maesani di Fdi) e i voti di Rapinese ha approvato la richiesta di non aprire nuovi centri per migranti sul territorio comasco «incluso quello di via Tibaldi». Contrari Pd e Svolta Civica, mentre Fabio Aleotti (M5S) si è astenuto. Caldara ha detto che «su via Tibaldi c’è un accordo già preso dalla precedente amministrazione con il ministero e non si può annullare, ma la giunta non è favorevole ad altri centri».

In chiusura l’apertura dello stesso Rapinese alla maggioranza: «Sono felice di poter aprire un dialogo e questo è un ottimo inizio». Il voto del suo gruppo al documento generale è comunque stato contrario («non nel merito tecnico»).

© RIPRODUZIONE RISERVATA