Riaprire la dogana non è bastato
Maxi ingorgo, città al collasso

Il casoMattinata infernale tra Camerlata, Lazzago e Breccia e in autostrada

Decine di camion fermi sulle strade. L’appello: «Lario Tir torni a funzionare»

Traffico impazzito, ieri mattina, tra San Fermo, Breccia, Lazzago e Camerlata. Le autorità svizzere, per il secondo giorno di fila, e viste le nevicate abbondanti sulle Alpi, hanno deciso di chiudere dalle 5 alle 7 la dogana commerciale di Brogeda, costringendo tir e mezzi pesanti a fermarsi lungo le strade di Lazzago e le aree di sosta.

Come diretta conseguenza, la viabilità è andata in tilt. Le code in autostrada si sono formate ben prima del casello di Como centro, complice anche un incidente avvenuto intorno alle 8 vicino all’uscita di Fino Mornasco.

Nessun ferito grave per fortuna, i soccorsi hanno però dovuto rimuovere dalla carreggiata i due veicoli coinvolti. Le ripercussioni dello stop agli autoarticolati più importanti hanno pesato su via Cecilio, sulla cosiddetta rotatoria dell’alambicco, dalla parte di Grandate in via Pasta fino all’imbocco con via Pasquale Paoli.

Segnalate lunghe file anche in uscita da San Fermo, particolari difficoltà le hanno vissute i pendolari di Lucino, nella zona dei centri commerciali affacciati sulla via Varesina, come pure alla stazione delle ferrovie Nord di Breccia. Gravi rallentamenti nei pressi del valico di Ponte Chiasso, tra Monte Olimpino, via Bellinzona e Maslianico. Le mappe dei satellitari coloravano almeno fino alle 11 tutti questi svincoli non in rosso, ma in bordeaux.

Visto il perdurare delle code e dei disagi intorno alle 10.30 la Polizia locale di Como ha chiuso l’accesso all’autostrada dalla piana di Lazzago e la via Cecilio dalla rotatoria all’incrocio con via Giussani. La decisione, dettata da Palazzo Cernezzi, è stata un estremo tentativo di limitare il contraccolpo provocato dal blocco all’alba della dogana svizzera su tutta la città. La mattinata di ieri sarà difficile da dimenticare per i tanti rimasti fermi per ore al volante. Lamentele e invettive si sono rincorse tutto il giorno sui social, commenti e provocazioni sono stati lanciati non solo dai normali cittadini, ma anche dalle associazioni di categoria.

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