Riecco il progetto dell’autostrada
I Comuni erbesi già sulle barricate

Con la campagna elettorale si torna a discutere del progetto di collegare Varese con Como e Lecco. Dopo Albese, ecco la protesta di Alserio

Il possibile passaggio dell’autostrada Varese-Como-Lecco, della quale si parla ormai da anni per volontà di numerose associazioni imprenditoriali ma che sembra essere da tempo nel libro dei sogni, piomba improvvisamente in campagna elettorale e suscita le preoccupazioni dei candidati sindaco.

Secondo lo studio di fattibilità dell’opera, contro la quale da anni diverse amministrazioni si sono mobilitate, il tracciato autostradale, con ogni probabilità interrato, dovrebbe scendere dalla zona industriale di Orsenigo per dirigersi tra Anzano del Parco e Alserio, nella parte alta del paese, in zona Galbera.

Da qui poi scenderebbe verso Lurago d’Erba e Lambrugo fino a raggiungere Nibionno, il centro della provincia di Lecco dove c’è già anche l’innesto con la Statale 36 Milano-Lecco.

Negli scorsi anni la maggior parte dei Comuni ha dovuto inserire obtorto collo nei piani di governo del territorio il tracciato, previsto da un ente sovracomunale, come la Regione. Ad opporre resistenza, rifiutando di recepire il tracciato era stato Orsenigo, con il no dell’ex sindaco Licia Viganò e il conseguente ricorso al Tar, che ha visto però una prima sconfitta del Comune. La nuova amministrazione, a guida Mario Chiavenna, ha comunque deciso di proseguire, ricorrendo al Consiglio di Stato.

Ad aprire una finestra sull’argomento ad Alserio, esprimendo assoluta contrarietà è stata in primis la lista Vivi Alserio, guidata da Vittorio Iorio, che promette lo studio e l’approfondimento di tutte le procedure poste in essere dal Comune e dagli altri enti locali interessati per poter gestire una ferma opposizione: «La nostra linea è questa ed è chiara: la approfondiremo poi meglio negli incontri elettorali con la cittadinanza – commenta Iorio – È giusto informare i cittadini, anche perché in questi anni se ne è parlato poco».

Il vicesindaco e candidato sindaco de Il Mulino, Stefano Colzani, spiega le iniziative intraprese e il futuro della questione: «Avevamo l’obbligo di inserire il tracciato nel Pgt, perché è una previsione di un ente superiore, pena la validità stessa del nostro piano urbanistico. Non abbiamo organizzato assemblee con i cittadini, ma siamo sempre stati contrari e abbiamo partecipato a diverse riunioni con i sindaci limitrofi, anche quando è nato il Comitato Salva Brughiera, che voleva preservare i boschi dal passaggio dell’arteria autostradale. Ricordo che siamo solo a uno studio di fattibilità. Noi ci muoveremo perché il territorio non venga devastato: piuttosto si potenzino le arterie già esistenti».

A far fronte comune con il vicesindaco e il sindaco uscente, ora candidato sindaco de La Sorgente, Flavio Venturi: «È certo che rimane la netta contrarietà e in questi anni l’abbiamo espressa in tutte le sedi opportune – spiega a questo proposito – Però questa è una previsione sovracomunale: credo che per ottenere davvero qualcosa sia necessario fare fronte comune con tutte le amministrazioni interessate».

Alessio Pinato, candidato sindaco di “Cambiare si può,. cambiare si deve”, esprime contrarietà, ma si chiama fuori dal coro: «Amo il mio paese e farò di tutto perché non sia devastato, ma per favore evitiamo propaganda e populismo elettorale – incalza – Serve guardare la realtà: se ci verrà imposta allora dovrò trattare perché il paese abbia l’impatto meno devastante possibile. La verità è che sindaco e vicesindaco inserirono il tracciato nel Pgt del 2009 senza dire assolutamente nulla».

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