Ronago, privato del numero di cellulare
«Quanta fatica per tornare ad esistere»

L’incredibile disavventura di un tecnico informatico che si è visto bloccare la Sim

Telefonino bloccato per 40 giorni per un caso da manuale: il numero di Maurizio Navoni, attivo ed utilizzato da oltre 20 anni, fin da quando l’operatore era Omnitel, è stato assegnato ad un utente di Pordenone.

Qualcosa non ha funzionato negli automatismi, ipotizza Navoni, tecnico informatico che proprio grazie alle competenze professionali s’è inoltrato nei meandri preclusi ai più. Ma se i tempi per vedersi restituito il proprio numero si sono dilungati, è solo perchè ogni richiesta è stata respinta con un perentorio: « Il suo caso non esiste ».

Messaggi e foto

Invece, esisteva, eccome: il legittimo titolare non riceveva, né chiamava, poiché la propria Sim era bloccata. In compenso, l’utente di Pordenone si è trovato destinatario di telefonate per Navoni, messaggi sms e WhattsApp, singoli e di gruppo, il gruppo dei chierichetti e delle salamelle, di allerta furti e di allarme maltempo, delle chiamate di figli e parenti stretti e alla larga, di auguri e di saluti dal mare e dalla montagna.

«Ero proprio indispettito, per non usare altri termini più corrivi – dice Navoni – come se un estraneo mi avesse rubato l’identità e la privacy. Io l’ho chiamato, ma questo signore chiedeva perchè avrebbe dovuto cambiare un numero che gli è stato regolarmente assegnato ».

Per giunta, Navoni aveva pure un problema: un parente ricoverato all’ospedale con il quale tenersi in contatto.

Colpa di una ricarica

Tutto cominciò il 18 luglio, quando a Navoni, abbonato di PosteMobili, pervenne un messaggio di Vodafone: « Hai fatto la ricarica».

Ma Navoni non è abbonato a Vodafone e sentì puzza di bruciato. Infatti, il giorno dopo, la sua Sim s’è bloccata. S’è messo ad indagare lungo i propri canali, il 24 luglio raggiunge l’uomo di Pordenone, il 25 aveva già chiamato e richiamato i call center di Vodafone che trovavano il caso impossibile.

Dunque, inesistente. Tutti gentili, tutti comprensivi, ma che cosa si può fare, se non c’è niente da fare, perché non c’è niente? PosteMobili, altrettanto gentili, non si capacitava.

Alla fine, Navoni s’è recato dai carabinieri di Faloppio che hanno raccolto il suo esposto e l’hanno trasmesso a Vodafone su carta intestata dell’Arma. La Compagnia telefonica s’è messa subito in contatto con Navoni, sostenendo che mai è capitato un caso del genere, chissà che cosa sarà successo nel super cervellone che attribuisce i numeri in modo automatico e senza guardare in faccia a nessuno.

«Chissà che cosa succederebbe – scherza ora Navoni – se il numero attivo di una persona perbene fosse attribuito ad uno spacciatore, uno stalker, un malintenzionato...».

Ora è tornato in possesso del suo numero, la Sim è tornata in vita, ringrazia i carabinieri e ringrazia anche le Compagnie telefoniche se vorranno tener conto del precedente che rappresenta. Con i super cervelloni nell’afa estiva non si sa mai...

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