Saladino: «Scuola, non sto con lo sciopero»

L’ex preside del Volta si smarca dal fronte contro la riforma: «Giusto che i presidi possano decidere». Domani la protesta degli insegnanti: in molte scuole chiusura già decisa, in altre l’orario sarà ridotto

Si infiamma il dibattito nella scuola comasca sullo sciopero contro la riforma. Una voce autorevole , quella dell’ex preside del liceo Volta Bruno Saladino che come noto ha una formazione vicina alla sinistra, si è alzata a difesa dell’autonomia dei presidi - uno dei cardini del disegno di legge del governo - e contro la protesta.

Uno dei nodi più discussi della “Buona scuola” riguarda i dirigenti scolastici, la riforma vorrebbe aumentare i poteri decisionali dei presidi, ma gli insegnanti temono che le scuole possano trasformarsi in caserme, non sempre i dirigenti sono all’altezza. «Nella scuola serve che qualcuno decida – ragiona invece Saladino– è difficile da digerire per la sinistra storica, ma la scuola per funzionare ha bisogno di leadership. Non è una minaccia pensare che un dirigente nomini dei professori, non servono urla di dolore e conati di vomito. Sarebbe la vera autonomia scolastica. Con ogni garanzia democratica permettiamo alla scuola di scegliere la propria strada. Questo mi pare un punto ragionevole della riforma, quanto all’assunzione di massa di così tanti precari temo si imbarchi gente impreparata».

L’opinione di Saladino ha scatenato il dibattito, su Facebook per esempio l’ex dirigente scolastica del comprensivo Borgovico Graziella Cotta risponde: «Sbagliata l’idea del super dirigente, il preside è un leader educativo, non un burocrate».

«Ci sono cose da correggere nella riforma – dichiara Adria Bartolich, segretaria di Cisl Scuola Como e Varese – per esempio l’eccessiva concentrazione di potere nelle mani dei dirigenti. In questo confidiamo nelle recenti aperture del Governo». Al dirigente scolastico in realtà la riforma darebbe la possibilità di pescare da un albo territoriale dei docenti che tappino ogni buco e svolgano supplenze e compiti aggiuntivi. Non è però questo il solo discusso punto della riforma. La riforma della “Buona scuola” infatti ha soprattutto ha promesso un contratto indeterminato a tutti i docenti presenti nelle graduatorie ad esaurimento. Precari storici, aventi titolo, vincitori di eterni concorsi, che secondo la Corte Europea hanno diritto, dopo decine di rinnovi, ad essere immessi in ruolo. A Como, stimano fonti ministeriali, gli interessati dovrebbero essere 1311.

Tantissimi i posti per inglese e tedesco, ma anche educazione fisica, artistica e disegno. Per la firma sui contratti però occorre che il disegno di legge esca dalle paludi del Parlamento. E’ forse per questo che lo sciopero di martedì potrebbe avere anche a Como un’alta adesione. Stando alle prime stime non riusciranno ad aprire scuole come l’infanzia di Como lago e di via Palma, via XX settembre, sempre in centro l’astensione è tale da mettere in forse le lezioni in via Perti, via Volta, via Zezio. Niente scuola anche nella maggior parte dei plessi del comprensivo Como Borghi, già oggi le famiglie saranno avvisate.

Molto probabile stiano a casa gli alunni di San Fedele, in via Varesina lezioni solo una sezione. Percentuali bulgare soprattutto nelle scuole dell’infanzia, i docenti di questo grado sono stati esclusi dalle annunciate assunzioni. Aperture parziali, con orario ridotto, in via Brambilla, via Briantea, alla Parini, lezioni più brevi in via Cuzzi come in via Giussani. Il ministero non a caso ha rinviato i test Invalsi, quelli per valutare la qualità della scuola, dal 5 al 6 e al 7 maggio.

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