Sanità nelle mani dei partiti
Onofri: «Mai guardato le tessere»

Il direttore generale del Sant’Anna dopo l’articolo su La Provincia

Como

L’articolo pubblicato da La Provincia ha fatto arrabbiare mezzo Sant’Anna. Parlare della politica che influenza le nomine di direttori generali e primari, evidentemente, è ancora un tabù.

In realtà tutti ne parlano e tutti sanno. Ma in ospedale non si aspettavano di vedere nomi e cognomi sul giornale. E così ecco le reazioni scomposte, gli sms minacciosi, le telefonate di fuoco. Strano, perché nessuno ha parlato di irregolarità o - peggio - di reati. Tutto è formalmente corretto, semmai emerge una questione di opportunità. E nel mirino finisce un meccanismo che non si attiva solo a Como e che prescinde da chi si trova in quel momento a guidare la struttura.

Il direttore generale Marco Onofri se l’è presa, anche se l’attacco non era diretto nello specifico a lui. «Mi sono presentato a incontri della Lega o in consiglio quando c’era Maroni a parlare delle paratie nella sua veste di presidente regionale? Prendo atto che secondo voi non è opportuno. Ma io non ho mai fatto nomine guardando le tessere di partito. Tra le 15 persone che ho scelto in questo triennio ci saranno quelli del Pdl, della Lega, di sinistra e magari pure di Monti. Ho sempre e solo scelto i migliori, ne faccio un punto d’onore. Cosa accadesse in passato non lo so». Onofri ci ha anche recapitato, tramite l’ufficio stampa, i 15 nomi in questione (scheda a fianco). Ovviamente non conosciamo le appartenenze politiche di tutti i professionisti. Balzano all’occhio, comunque, il primario di Otorino Giordano Molteni (Pdl, sindaco di Lipomo) e il numero uno di Endocrinologia Fabrizio Muratori (è membro, con il primario di Chirurgia Vascolare Roberto Caronno, del cda della fondazione Carlo Cattaneo, fondata da esponenti di primo piano della Lega e con Umberto Bossi come presidente onorario). Medici, questi come tutti gli altri citati, di assoluto valore. Il punto non è questo, ma la tendenza alla spartizione dei posti che ha invaso anche il mondo della sanità.

La politica sceglie i direttori generali, i direttori generali scelgono i primari. Quindi la politica mette becco anche sui nomi di chi ci cura in corsia. Succede anche a Como e pazienza se qualcuno, dopo aver letto il giornale, ieri fingeva di scandalizzarsi. Si sono scandalizzati, senza finzione, anche tanti cittadini. M. Sad.

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