Scandalo al casinò
Cinque gli indagati
per i soldi sporchi

Campione d’Italia, atti di indagine secretati

Nel mirino anche Venezia, Saint Vincent

e un procacciatore di clienti per i tavoli verdi

Sarebbero almeno cinque gli indagati nell’ambito dell’indagine sui presunti episodi di riciclaggio e peculato al casinò di Campione, la stessa che, aveva condotto la Guardia di finanza in casa di almeno due dipendenti (e probabilmente anche di un terzo, residente fuori provincia) oltre che negli uffici della stessa casa da gioco. Fonti delle fiamme gialle hanno confermato ieri l’avvenuta “secretazione” degli atti di una inchiesta che la Procura di Como sta conducendo parallelamente allo Scico di Roma, il reparto che si occupa di prevenzione e repressione delle attività del crimine organizzato.

È emerso anche che i finanzieri sarebbero al lavoro da mesi, forse addirittura dalla scorsa primavera, è che il blitz a Campione rappresenti in qualche modo una sorta di approdo finale, dopo analoghi accessi ai casinò di Venezia e Saint Vincent, dove - per dirla con una nota diffusa nei giorni scorsi sempre dalla finanza - sarebbe stato già «accertato il riciclaggio di ingenti proventi di narcotraffico, stimati in circa 4 milioni di euro ». Tra gli indagati del versante campionese comparirebbe il nome del titolare di una delle agenzie di marketing che fanno della ricerca di giocatori il loro core business. L’attenzione degli investigatori sarebbe tutta concentrata sulle attività svolte negli ultimi mesi dall’ufficio fidi, che si occupa del cambio del denaro dei giocatori, della gestione di assegni, di “pagherò”, di contante. Nè sarà un caso che i dipendenti finiti sul registro degli indagati abbiano o abbiano avuto, in passato, un ruolo preciso nella gestione di questi sportelli.

TUTTI I DETTAGLI SULL’INCHIESTA SULLA PROVINCIA DI VENERDÌ 23 GENNAIO

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