Sgominata la banda delle auto ariete
Cinquanta i colpi messi a segno

Quindici arresti a Monza a carico di altrettanti stranieri specializzati nelle “spaccate” contro i negozi - Attivi da due anni nell’hinterland milanese avevano svaligiato anche attività commerciali nel Comasco

Tre bande specializzate nell’”arte” della spaccata. Negozi e centri commerciali, con una particolare predilezione per la telefonia mobile e l’hi-tech, senza disdegnare profumerie, negozi di abbigliamento, gioiellerie e, se è il caso, anche bar e autoconcessionarie.

Sono in tutto quindici le ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di Monza nei confronti di altrettanti cittadini romeni accusati di comporre una associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine commesse negli ultimi due anni nel Monzese, nel territorio della provincia di Milano, di quella di Bergamo ma anche di quella di Como. Le rapine messe a segno nel Comasco sarebbero almeno due, ma non è escluso che altre possano essere ricondotte allo stesso “gruppo”, in realtà formato da tre bande in strettissima relazione tra loro e capaci di straordinarie mobilità e versatilità.

Secondo i carabinieri di Monza, il gruppo principale, composto da una decine di soggetti, faceva capo a Nicolaes Ghoerghe Achim, detto “Catalin”, residente - si fa per dire - nei dintorni di Trezzo sull’Adda. Tra Monza e la Brianza sarebbe stato attivo anche il cosiddetto gruppo “Cocos”, composto da sette persone in tutto, e capeggiato da Nicolae Covaci, 29 anni, uno con una sfilza infinita di alias che abita, assieme ai suoi “collaboratori”, negli insediamenti rom di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, da cui ogni giorno partono alla volta del Comasco decine di giovanotti specializzati nel ramo dei furti in casa. Il terzo gruppo, sempre secondo le indagini della procura monzese, farebbe capo a un giovanotto noto come Samir, ma che all’anagrafe romena è registrato con il nome di Dobrin Carp. C’è lui dietro tanti dei colpi a segno a cavallo tra le province. I carabinieri lo definiscono «particolarmente pericoloso»; uno che in caso di fuga non esita a cercare lo scontro diretto con le forze dell’ordine.

È impressionante la ripetitività con cui le tre bande reiteravano i loro colpi, una cinquantina in tutto. Vetrine e saracinesche crollavano sempre sotto i colpi di auto “ariete”, rubate di volta in volta a seconda delle necessità. In qualche caso, se l’obiettivo si trovava all’interno di un centro commerciale, i giovani romeni non esitavano a guidare anche dentro i supermercati, indirizzando i loro “arieti” contro le vetrine prescelte. Mobilità straordinaria, straordinaria determinazione e una capacità davvero rara di operare su aree geografiche sempre più estese, sono alcune delle caratteristiche dei tre gruppi. Disinteressati a sistemi di allarme, impianti di videosorveglianza, pattuglie di carabinieri. Che alla fine, però, li hanno presi.n

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